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CdS – Inter, difesa da registrare ma non solo. “Normale manchi la condizione ma…”

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Dall'amichevole del Brianteo contro l'Al Ittihad, l'Inter esce con qualche campanello d'allarme
Matteo Pifferi Redattore 

"Preoccupazione al 7 agosto per una sconfitta in amichevole è una parola un po' grossa. Qualche campanello di pre-allarme in lontananza, però, si sente". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito al KO in amichevole dell'Inter contro l'Al-Ittihad.

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"I nerazzurri, per la prima volta in stagione con diversi titolari disponibili, hanno mostrato segnali positivi nella gestione del pallone e, soprattutto nella ripresa, dell'intensità offensiva. Però sì, ci sono alcune cose da registrare. Il primo tempo è sulla stessa scia di quello di Pisa: l'Inter prova a giocare, ma non ha ancora i meccanismi e la condizione dei giorni migliori e va negli spogliatoi in svantaggio per 0-1 a causa del gol di Diaby. Il gioco offensivo è propositivo, ricco di incursioni, di svuotamenti e riempimenti degli spazi, di fraseggi stretti, ma il periodo della preparazione non permette rientri sempre precisi e puntuali in difesa; su due di questi, prima segna Diaby, poi Benzema spreca clamorosamente. La fase difensiva dell'Inter va sicuramente registrata, ovviamente anche attraverso una condizione fisica più o meno ottimale. Si salva Bisseck, in forma e pericoloso anche davanti con i suoi inserimenti", il commento del CorSport.


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"Il secondo tempo inizia come se il primo non si fosse mai interrotto. Pronti via e i nerazzurri - come è anche giusto che sia - provano a giocare e ad attaccare, ma basta un contropiede per sbilanciarsi più del dovuto e Diaby punisce ancora Sommer per lo 0-2 saudita. All'ora di gioco Inzaghi cambia quasi tutto: entrano J. Martinez, Pavard, De Vrij, Fontanarosa, Dumfries, Asllani, Mkhitaryan, Carlos Augusto, Salcedo; restano in campo solo Frattesi e Correa. L'ultima mezzora si vede un'Inter vogliosa, che non subisce, ma che, anzi, crea soprattutto attraverso la consueta “inzaghiana” superiorità numerica in mezzo per creare spazio sulle fasce. Poi ci deve essere qualcuno che la butti dentro. E Correa non può esserlo"

"Sulla prestazione dei nerazzurri ha pesato, ovviamente, la condizione fisica generale e, di conseguenza, quella in rodaggio dei singoli. Senza Lautaro Martinez, rimasto ad Appiano Gentile ad allenarsi, il gioco di Inzaghi appoggia molto sul senso della posizione di Calhanoglu e sui movimenti offensivi di Thuram. Sia il turco che il francese, però, hanno fatto fatica. Normalità al 7 agosto: non c'è da preoccuparsi, per ora. Contro il Chelsea, l'11 agosto, però, bisognerà dare un'impressione migliore in vista del Genoa", la chiosa del CorSport.

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