Paolo Condò, nel suo editoriale per Repubblica, analizza il passo forse decisivo dell'Inter verso lo scudetto e rende merito ai grandi artefici della stagione nerazzurra: "Anche se la partecipazione di Antonio Conte alle feste in campo dei suoi giocatori è diventata abituale, quella di ieri, dopo la nuova rete decisiva di Matteo Darmian, aveva qualcosa di definitivo. Sul fatto che l'Inter vincerà lo scudetto non è lecito dubitare da inizio aprile; ora non è nemmeno più questione di scaramanzia e di gufi, l'eterno corollario di un mondo che studia (male) complesse architetture finanziarie e organizzative ma al dunque recupera, e con gioia, gli aspetti più tribali della sua ragione d'essere. L'Inter ha ormai chiuso la serie di scudetti più lunga della storia italiana, i nove della Juventus, e basterebbe l'enormità della rivale spodestata per dare la corretta dimensione dell'impresa.
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Condò: “Inter, gran merito di Conte e dirigenti. Colpisce il disagio di Marotta”
Paolo Condò rende merito a Conte e dirigenza: "Si sono trovati a gestire una situazione potenzialmente esplosiva"
La repentina crisi della proprietà Suning ha aggiunto difficoltà collaterali, perché è evidente che Conte da una parte e i dirigenti in loco dall'altra si sono trovati a gestire una situazione potenzialmente esplosiva: se dalla squadra non è uscito all'esterno un lamento — che pure internamente ci sarà stato — il merito è loro. È anche per questo motivo che ieri ha colpito il disagio di Beppe Marotta, da tempo e per distacco il miglior dirigente italiano, nel tenere assieme la giusta diagnosi sul difficilissimo momento economico del calcio e la fuga in avanti chiaramente sbagliata della Superlega, il cui effetto è stato un avvelenamento dei pozzi dal quale chissà quando ci libereremo".
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