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Peraltro, l’Inter non ha avuto nemmeno bisogno di Lautaro, ieri sera semplice ingranaggio e non motore principale. Come contro il Genoa, ci ha pensato Thuram a indossare i panni del bomber, con la seconda doppietta stagionale, e non solo. La sensazione è che ci stia prendendo gusto. E per le avversarie dei nerazzurri milanesi anche questo è un pessimo segnale.
Doppio cazzotto
—L’Inter ha sorpreso l’Atalanta, aggredendola sin dal fischio d’inizio. Ma anche facendo saltare il consueto impianto di marcature a uomo di Gasperini, attraverso rotazioni e sovrapposizioni. Non a caso nell’uno-due in soli 10’ c’è stato lo zampino di Pavard. Da trequartista aggiunto, il francese ha innescato Mkhitaryan, che ha poi verticalizzato per Thuram, il cui tentativo di cross basso per Lautaro è stato deviato da Djimsiti nella propria porta. Poi l’ex-Bayern, al limite dell’area bergamasca, ha spizzato il pallone, su cui si è avventato Barella che con un sinistro volante ha bucato Carnesecchi.
Illusione Atalanta
—Per un quarto d’ora si è vista l’Inter dominante e feroce dello scorso campionato: meccanismi di gioco eseguiti alla perfezione e intensità al massimo. Un simile dispendio di energie, però, è difficile da sostenere, se i “serbatoi” non sono ancora pieni. Così approfittando del doppio vantaggio, gli uomini di Inzaghi sono entrati presto in modalità gestione. L’Atalanta ne ha approfittato, trovando lo spazio per risalire il campo e occupare con più uomini la trequarti offensiva. Troppo schiacciata su sé stessa, l’Inter ha permesso a Zappacosta di impegnare Sommer dal limite, mentre Acerbi ha concesso una girata pericolosa a Retegui.
Bomber Thuram
—Ma l’Inter ha continuato ad essere micidiale in ripartenza, tanto che prima dell’intervallo, Thuram in fuga ha visto il solito Djimsiti deviare sul palo il suo diagonale. Il francese si è rifatto con gli interessi a inizio ripresa, firmando una doppietta nel giro di una manciata di minuti, beneficiando dei sonni profondi della difesa ospite, e in particolare di Zappacosta. Reattivo e lucido, Tikus si è prima avventato su una spizzata un po’ così ancora di Djimsiti, dopo una rimessa laterale di Bastoni. Bergamaschi peraltro recidivi perché anche il secondo gol era scaturito da una rimessa. Il suo bis personale, invece, Thuram è andato a cercarselo sugli sviluppi di un angolo, chiudendo, in mezzo alle "belle statuine" bergamasche un triangolo volante con Mkhitaryan.
Nel frattempo, la partita era già finita. Solo i cambi di Inzaghi hanno provato a mettersi in mostra. Con il tandem Arnautovic-Taremi capace di sprecare l'impossibile.
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