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"Il club, però, ha lavorato con fantasia, nonostante i pochi spiccioli: vitale l’arrivo a 0 di Calhanoglu, decisivo pure quel milioncino speso per liberare Dzeko dalla Roma. Dumfries a destra per soli 12 milioni è stata una intuizione, ma 31 sono stati buttati dalla finestra per Correa, fedelissimo di Inzaghi. La squadra di Simone ha comunque digerito subito le novità ed è ripartita alla grande: vinta la Supercoppa e superato il girone di Champions (agli ottavi k.o. a testa alta col Liverpool), i nerazzurri hanno preso presto la vetta della A con l’ambizione di tenerla fino alla fine. Il derby perso in casa col Milan, però, ha avuto il potere di una rivoluzione: ha cambiato il corso degli eventi. Poi, dopo il sorpasso del Diavolo, si è aggiunta pure la frittata cucinata da Radu a Bologna. Quello scudetto gentilmente concesso ai cugini è una ferita che la Coppa Italia vinta non ha certo sanato. Anzi, brucia ancora e pesa nel giudizio su questi anni", aggiunge il quotidiano.
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