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Inter, Inzaghi col dubbio Lautaro: subito o a gara in corso? Provata la coppia Thuram-Taremi

Inter, Inzaghi col dubbio Lautaro: subito o a gara in corso? Provata la coppia Thuram-Taremi - immagine 1
Dimarco non c'è, al suo posto a sinistra ci sarà Carlos Augusto. Ma il dubbio più grande è su Lautaro: ci sarà lui o Taremi?
Andrea Della Sala Redattore 

Stasera il debutto nella nuova Champions League dell'Inter. Inzaghi ha ancora qualche dubbio di formazione: Dimarco non c'è, al suo posto a sinistra ci sarà Carlos Augusto. Ma il dubbio più grande è su Lautaro: ci sarà lui o Taremi dal 1'?

"Iniziata più tardi la preparazione per gli impegni con la nazionale, frenato anche da un infortunio, il Toro è in affannato ritardo di condizione, come certificato platealmente dalla prestazione di Monza. Da qui il dubbio: schierarlo comunque stasera, perché il capo in battaglia dà coraggio alla truppa anche con una gamba sola, oppure, per non esporlo a brutte figure in una gara agonisticamente torrida, risparmiarlo in vista del derby con qualche giorno di lavoro in più? Inzaghi si è portato a letto il dubbio: 50 e 50, quando ha spento la luce. Oggi sapremo. Intanto, nell’ultima rifinitura di ieri ha provato la coppia Thuram-Taremi. In ogni caso, è un peccato che l’Inter non possa schierare il suo totem nella forma migliore. Guardiola lo ha definito “speciale, legittimo candidato al Pallone d’oro”. Ma contro il City, capolista di Premier a punteggio pieno, che ha vinto 11 delle ultime 12 partite casalinghe nei gironi di Champions (un pari), l’Inter non parte certo battuta. L’Inter giocherà per avvalorare le parole di Guardiola, per dimostrarsi davvero all’altezza del City, per tarare il suo status con una prova di personalità e spedire un messaggio di forza alla concorrenza di coppa", riporta La Gazzetta dello Sport.


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"Quanto vale il ricordo della finale di Istanbul, 466 giorni dopo? Per Inzaghi molto, perché Guardiola cambierà qualche pedina, ma giocherà con lo stesso spirito e con lo stesso spartito. E proporrà gli stessi pericoli. Due su tutti: l’intensità di un’azione continua che non permette cali di attenzione; e l’abilità unica a imbucare la profondità. In materia, De Bruyne è un cattedratico. A Istanbul fu 3-2-4-1 con Stones al fianco di Rodri davanti alla difesa, qui dovrebbe essere 4-1-4-1 con Akanji che salirà da dietro, come faceva Stones. A Istanbul, Bernardo Silva stava largo a destra, qui reciterà da interno con Doku esterno al suo posto, ma la l’idea sarà la stessa: 5 attaccanti stesi sul fronte offensivo, per aprire altrettanti corridoi da imbucare. La partita difensiva dell’Inter sarà presidiare queste linee di gioco per spezzare i rifornimenti. In finale i nerazzurri lo fecero benissimo, ma all’unica distrazione ci scappò il gol: Akè, salito dalle retrovie come farà Akanji, imbucò per Bernardo Silva che strappò in profondità e innescò il gol a rimorchio di Rodri. Il City è una salita che ti impone di stare sui pedali dal 1’ al 90’. L’Inter può farlo. Lo crede anche Rodri: «Sappiamo di dover attaccare un muro». Gli interisti sanno di trovare due giocatori cresciuti rispetto a Istanbul: Rodri che ha vinto un Europeo da dominatore ed è salito di status, candidato forte al Pallone d’oro, e Haaland che, come ha spiegato Pep, ha risolto i problemi fisici. Per Acerbi, che lo domò in finale, si è alzata l’asticella", aggiunge il quotidiano.

 

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