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Inter e Napoli da terzo posto? Da ieri al tavolo c’è anche il Milan

Riccardo Fusato

Dopo il pareggio tra Inter e Napoli, la classifica di serie A si fa interessante, soprattutto per la corsa al terzo posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions. La Gazzetta dello Sport, prova ad analizzare la lista delle...

Dopo il pareggio tra Inter e Napoli, la classifica di serie A si fa interessante, soprattutto per la corsa al terzo posto che vale l'accesso ai preliminari di Champions. La Gazzetta dello Sport, prova ad analizzare la lista delle pretendenti:"L’Inter ha riagguantato il Napoli con due frustate di nervi. Emozioni più che gioco. Vi sembrano due squadre da terzo posto? Occhio allora a chi sale da lontano: il Milan. La reazione dei nerazzurri ha segnalato, se non altro, che nell’anima della squadra c’è ancora elettricità. Notizia non banale dopo l’eclissi con Cagliari e Fiorentina, ma per il resto, il pareggio vale poco più di un brodino. Un gol preso da rimessa laterale fa arrabbiare anche un allenatore da oratorio. L’Inter ha mostrato buona volontà e possesso palla, ma ancora una volta poche idee per giocarla. Al solito, la squadra di Mazzarri reagisce, specie alle sberle, ma non agisce mai per prima, da vera grande. Benitez, che in fascia mette attaccanti come Callejon e non terzini come usa Mazzarri, è stato premiato da due perle dello spagnolo, ma il suo Napoli è stato nullo nel primo tempo, indolente come Higuain, solo un filo meglio nella ripresa. L’ennesima prova di maturità fallita per mancanza di personalità. A questo servono i grandi giocatori. Non li compri? Paghi. E’ scritto. In estate Inter e Napoli erano le più accreditate rivali alle spalle di Juve e Roma. Difficile ribadirlo ora. Rispetto al miglior calcio di Allegri e Garcia, ieri a San Siro si è visto quasi un altro sport, per qualità di giocate e organizzazione. D’estate in spiaggia se ne sparano tante. E’ il bello della vacanza: mettersi in libertà anche nei pensieri. Forse per questo non tutti hanno dato il giusto peso alla profezia balneare di Adriano Galliani da Forte dei Marmi: «Vi stancherete di contare i gol di Honda». Ma come? E’ andato in doppia cifra solo nella serie B olandese... Invece eccoli i gol di Honda, che piovono fitti come una grandinata d’agosto. Capocannoniere a livello Tevez, addirittura. E sono gol troppo simili per essere casuali: un cambio di gioco tempestivo, il giapponese che converge e imbuca di sinistro, perché è un mancino messo a destra. I meriti di Inzaghi vanno molto oltre l’entusiasmo che ci mette, l’empatia che ha creato a Milanello, i gol festeggiati in campo come fosse ancora un 9. I meriti sono quelli da allenatore puro, cioè i movimenti che ha studiato, le strade per il gol che ha tracciato, i meccanismi che il suo Milan ha già memorizzato in pochi mesi. Avere il miglior attacco (16 gol) dopo 7 partite, due reti in più della Juve campione e della stracelebrata Roma champagne, non è un vanto effimero. Questa facilità di gioco (quanti ce l’hanno in A?) è un promessa di felicità, una privilegiata base di partenza. Se alle spalle del luna-park offensivo, Pippo riuscirà ottenere equilibri più saggi, a migliorare la reputazione della difesa (la14a del campionato, oggi) e a ritrovare il vero Torres, il quarto posto attuale, che è già oro, potrà andare perfino stretto. In quelle zone potrebbe affacciarsi anche la Lazio di Pioli che ha messo in fila la terza vittoria e ha analogie col Milan: qualità di gioco, facilità di gol (13), un assetto coraggioso (4-3-3), un giovane allenatore illuminato. E Djordjevic è il suo Honda: 5 gol in 3 gare. Anche qui c’entra Galliani che sconfisse l’amico Lotito alla prima di campionato (3-1) e poi lo consolò dicendogli: «Ho visto una grande Lazio. Farà benissimo, vedrai». Vedremo. Intanto chi cerca calcio di qualità, anche a costo di rischiare, viene premiato. E di questo siamo grati al campionato"