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"Sempre lì si ritorna, alla follia dell’Inter, la squadra italiana più imprevedibile, irregolare e incapace per natura di procedere attraverso linee rette. Quante volte nella storia interista hanno preso forma vittorie come quella di ieri, all’inseguimento dell’avversario tra mille peripezie e con lieto fine agli sgoccioli. Neppure Antonio Conteha cambiato questo tratto psico-somatico". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla vittoria in rimonta dell'Inter sulla Fiorentina per 4-3, dopo che i toscani erano avanti 3-2 fino a 3' dalla fine.
VITTORIA - "Alla Fiorentina, protagonista di una grande match, trascinata da uno strepitoso Ribery uscito tra gli applausi dei mille di San Siro, sarebbe andato stretto il pari, ma il calcio sa essere ingiusto", commenta La Gazzetta dello Sport che spiega come quella dell'Inter sia però una vittoria imperfetta, "piena di errori e di disequilibri". In particolare, ci sono tre situazioni da rivedere: "La prima: Eriksennon è sostenibile, pare un corpo estraneo, la squadra non lo capisce. La seconda: c’è vita oltre la difesa a tre, chi si mette a quattro guadagna un uomo più avanti; quando Conte l’ha fatto verso la fine, ha vinto: meglio un centrocampo a tre. La terza: i giocatori sono tanti e di alta qualità, però distribuiti male, forse troppi a centrocampo e forse pochi dietro, vanno compiute delle scelte che diano identità. Non sempre le rimonte riescono", il commento della Rosea. Uno dei punti da assestare in vista del prosieguo del campionato è la difesa perché la squalifica di De Vrij e l'assenza di Skriniar causa voci di mercato ha portato ad un tridente atipico, con Bastoni centrale al cui fianco erano presenti D'Ambrosio e Kolarov.
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