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Inter, il Triplete e il ristorante da 100 euro. Il grande errore di Inzaghi è fuori dal campo

Daniele Mari Direttore 
Inter, il Triplete e il ristorante da 100 euro. Il grande errore di Inzaghi è fuori dal campo - immagine 1Inter, il Triplete e il ristorante da 100 euro. Il grande errore di Inzaghi è fuori dal campo - immagine 1
L'editoriale del direttore di Fcinter1908 Daniele Mari il giorno dopo il ko nel derby di Coppa Italia contro il Milan

Tante, troppe chiacchiere intorno ad una sola parola. Una parola che emoziona, una parola che alimenta sogni. Ma anche una parola che può trasformarsi in un incubo. Il Triplete, per il tifoso dell'Inter, è sinonimo di magia. Ma è un termine che va maneggiato con cura, con grandissima cura.

Invece, negli ultimi mesi, questa parola è stata un po' bistrattata, quasi normalizzata. "Proviamo a fare il Triplete". Il Triplete non si prova, il Triplete si programma, il Triplete (soprattutto) si finanzia. Eccolo qui, il punto dolente. Ma come direttore, vogliamo banalizzare un concetto così aulico e parlare di volgare denaro? Assolutamente sì.

Inzaghi come Ryan Atwood di O.C

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Finora, l'Inter ha vissuto dentro una magica bolla. Una bolla fatta di slogan come "non è vero che chi più spende vince". Invece è vero, anzi è proprio verissimo. E infatti vincono sempre loro, i ricchi. Vince il Real, vince il City, vincerà prima o poi il Psg, vince il Barcellona, vince il Liverpool, vince il Bayern, adesso può vincere persino l'Arsenal. Di poveri non ne vedo. E mai ne vedrò al tavolo dei trofei importanti. L'Inter si è infilata dentro il party dell'Upper East Side senza avere le carte in regola.

Grazie al suo allenatore, che ha nascosto alcune verità che prima o poi dovevano emergere. Ricordate quel famoso telefilm americano? The O.C? Il ragazzino di Chino finiva a vivere nel villone dei ricchi di Newport Beach e a fare la bella vita. Ma i ricchi, quelli veri, lo guardavano sempre in modo sinistro (per altro l'attore è stato pure ospite dell'Inter di recente)


L'Inter ha fatto finta di appartenere ad un rango che, economicamente, non le compete. E dobbiamo dire grazie per questo badate bene. Dobbiamo dire grazie tante volte. Ma non si può continuare ad alzare l'asticella senza mai avere le spalle coperte da investimenti. La rosa dell'Inter non è attrezzata per il Triplete, non è neanche lontanamente attrezzata per il Triplete. E' tempo che questa scomoda verità qualcuno la dica. Qualcuno di ben più importante del sottoscritto. Basta con le balle sulle 2 squadre, le frasi da action movie ("non molliamo niente"). Torniamo alla realtà.

La banconota da 10 euro nel ristorante da 100

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E la realtà è che l'Inter sta facendo più del previsto. E per fare più del previsto (la Champions League) dove è considerata Cenerentola, ha dovuto lasciare sul piatto più del previsto dove invece può legittimamente sedersi al tavolo da 100 euro. Monte ingaggi più alto d'Italia (ma non costo squadra più alto d'Italia, ricordatevelo bene) ma anche fatturato più alto d'Italia. Non c'è nessuna anomalia nel vedere l'Inter in corsa per lo scudetto sempre, è la norma. L'anomalia è vedere l'Inter in corsa per la Champions. Questo è anomalo, fortemente anomalo. E da qualche parte lo devi scontare.

E qui arriva il grande errore di Simone Inzaghi. Che non è in campo ma fuori dal campo. Aver permesso anche alla sua società di dipingere la rosa dell'Inter come una super rosa, pronta per competere ovunque. Non è così, non può essere così. Per avere la super rosa ci vogliono i super soldi, parliamoci chiaramente. Mi dite l'ultima squadra "povera" ad aver vinto la Champions League? Non googlate. Sì, c'era Jose in panchina ma non era l'Inter. Ed era un altro calcio.

Inzaghi non doveva consentire che la rosa dell'Inter venisse così sopravvalutata persino dalla sua stessa dirigenza. Lo ha consentito e rischia di pagarne le conseguenze. Lui, che ha consentito all'Inter di pasteggiare nel ristorante stellato con 10 euro in tasca (quasi cit). Esagero? Volete vedere la banconota da 10 euro? Eccola:

L'Inter va ringraziata perché sta facendo più di quello che può permettersi. Il calcio è dei ricchi, i trofei sono dei ricchi. E mi dispiace se questo abbassa il livello poetico della questione. E l'Inter sta piano piano tornando un po' più ricca. E grazie a chi lo sta facendo? Ricordiamocelo quando arriverà il momento di pagare il conto nel ristorante stellato, finalmente con la banconota da 100.