L'Inter ha visto, nella semifinale col Real Madrid, di cosa è capace il Manchester City di Guardiola. La squadra di Inzaghi, però, sa come affrontare le big e lo ha dimostrato in tutta questa stagione e non andrà in Turchia in vacanza, ma proverà a mettere in difficoltà gli inglesi.
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Inter, non fare l’errore del Real. L’esempio è il Chelsea di Tuchel: non solo difesa
"Prima cosa da fare la notte del 10 giugno è cercare di spegnere la lavatrice, cioè spezzare il palleggio degli uomini di Guardiola e impedire che prenda un ritmo da centrifuga. E’ stato il peccato mortale del Real Madrid, demolito dal centrocampo inglese. La premiata mediana Modric, Kroos, Valverde non è mai riuscita a pareggiare la qualità di circolazione e la pressione feroce del City. Come invece aveva fatto quella del Chelsea di Tuchel che ha vinto una finale contro pronostico nel 2020-21. James, Jorginho e Kantè hanno impedito alla mediana di Pep di imporre il dominio. Quella di Inzaghi può fare lo stesso. Barella ha l’aggressività di James, Calhanoglu il palleggio di Jorginho. Mkhitaryan la progressione di Kantè. L’Inter ha già anestetizzato maestri del palleggio come Barça e Benfica", analizza La Gazzetta dello Sport.
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"Aggredire, recuperare palla, spezzare il palleggio inglese per impedire che prenda velocità, è il primo passo per vincere. Il secondo è una concentrazione feroce in difesa per tappare ogni minimo spiraglio a un City che vive di imbucate. Lo abbiamo visto, Bernardo può spalancare un’autostrada con due passi laterali e De Bruyne scaricare l’assist con il tempismo di Joe Montana. Fondamentale anche la collaborazione Darmian-Dumfries e Bastoni-Dimarco per impedire che Bernardo e Grealish trovino spazio creativo: decisivi entrambi col Real. E poi, naturalmente, trattamento Rudiger per Haaland".
"Ma l’Inter non dovrà pensare solo a difendersi: sarebbe un suicidio. Anche perché il City, disegnato per attaccare in massa, offre spazi e possibilità, soprattutto alle spalle di Bernardo Silva e Grealish che non sono mostri del recupero difensivo e restano sempre altissimi. Dumfries e Dimarco possono far scattare ripartenze che portano molto lontano, in spazi aperti. Ma l’arma scelta da Simone Inzaghi si chiama Lautaro Martinez, in stato di grazia. Non avrà i numeri mostruosi di Haaland, ma 25 gol stagionali intimidiscono. Avrà al fianco l’attaccante tatticamente più intelligente del mondo: Dzeko. Come diceva Stefano Accorsi nello spot del gelato: «Due is megl che uan». La linea a 3 di Guardiola ha disarmato Benzema con facilità, sarà più difficile affrontare due prime punte, specie se la difesa sarà sorpresa in ripartenza senza copertura. Come successe nell’azione decisiva della finale 2020-21, persa dal City di Pep", aggiunge Gazzetta.
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