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"Tenere i guanti davanti alla faccia fin dal primo secondo è una condizione necessaria di sopravvivenza a Istanbul, anche perché un conto è rimontare la Fiorentina, un conto il City che ha un palleggio narcotizzante e, in vantaggio, farebbe sparire la palla, per poi deflagrare negli spazi aperti che sa usare meglio di tutti. Haaland e Gundogan non hanno la tenerezza al tiro di Cabral e Jovic. Seconda cosa da evitare: concedere spazi alle imbucate di cui vive il Manchester. L’Inter ha concesso 6 tiri nello spazio alla Fiorentina: troppi. Troppi varchi ha trovato Bonaventura per imbucare palloni pericolosi in area. Replicare a Istanbul l’errore di Bastoni sul gol viola sarebbe rischiosissimo: si è accentrato troppo lasciando spazio alle sue spalle che Gonzalez ha trasformato nel gol del vantaggio".
"Terza cosa da non ripetere a Istanbul: il calo di ritmo che ha consegnato il campo alla Fiorentina nella ripresa. Il City stronca sulla distanza con l’intensità della sua pressione e con uno stillicidio di passaggi ad alto ritmo. L’Inter sarà costretta a pareggiare quel ritmo e quell’intensità, aiutandosi con i cambi, ma non potrà abbassarsi e rallentare come a Roma nella ripresa. Nella difficoltà però l’Inter si è confermata squadra che sa soffrire e resistere. È il primo aspetto confortante che ha evidenziato la finale di Coppa Italia, perché a Istanbul ci sarà senz’altro da soffrire, specie senza palla. Secondo aspetto: la puntualità delle transizioni offensive che hanno travolto la Viola nella seconda parte del primo tempo, quella decisiva".
"Anche il City, trascinato in avanti dalla sua fame di dominio, potrebbe esporsi alle ripartenze nerazzurre, specie in fascia: alle spalle di Bernardo e Grealish, che non sono terzini, Dumfries e Dimarco potranno trovare molto campo da cavalcare. Infine, terza ragione di speranza, che poi è la prima: Lautaro Martinez, inesorabile e tecnicamente dominante contro la Fiorentina. Il Toro arriva alla partita più importante all’apice della forma e della convinzione. Haaland è un mostro, ma di 22 anni: contro il Real un filo ha tremato. Oggi Lautaro, nonostante i 20 centimetri in meno, lo guarda negli occhi".
(Gazzetta dello Sport)
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