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Giornale – Inter, ecco il vero fallimento della gestione Conte. Eriksen? Colpa gravissima…

Gianni Pampinella

L'analisi del quotidiano sul momento dell'Inter

In questi giorni gli occhi sono puntati tutti su Antonio Conte. Dopo la sconfitta con il Real Madrid, il tecnico nerazzurro è sul banco degli imputati. Ma non è il solo, insieme a lui c'è anche Arturo Vidal che fin qui ha deluso e non poco le aspettative. "Dal carro di Conte sono scesi rapidamente in molti, quasi tutti. Adesso il tecnico è il bersaglio: il tiro a segno può cominciare. E allora Vidal a 33 anni, da riserva del Barcellona non è più il fenomeno che avrebbe cambiato l'Inter, come poteva? Ma un giocatore sul viale del tramonto, che ha tradito il suo mentore nell'occasione più importante", sottolinea il Giornale.

"In verità, di Vidal in 10 partite da titolare più 2 spezzoni, non si ricorda nulla di degno del suo stipendio (6 milioni netti), ma solo errori, come quelli costati il pareggio col Borussia, 2 punti persi che ora pesano anche più della doppia sconfitta col Real. Il cileno sarà multato per l'espulsione di mercoledì, ma continuerà a giocare, pur senza meritarlo. Così come Eriksen continuerà a guardare gli altri, almeno finché non toglierà il disturbo. Un flop, il vero fallimento della gestione Conte. Entrato nel mondo Inter (e al Teatro alla Scala) dalla porta principale, Eriksen è diventato rapidamente un indesiderato intruso".

"I 4 minuti contro il Real e sullo 0-2 sarebbero stati un insulto anche se non fossero stati i primi del danese nell'intero mese di novembre, così invece sono anche inutile provocazione ed esercizio di forza non richiesta. Lasciare Eriksen in panchina, la sera in cui non hai nemmeno Brozovic, puntando su Gagliardini e Barella, significa rinunciare a giocare, denunciando limiti anche tattici. Solo un anno fa, l'Inter ha pagato 22 milioni un giocatore in scadenza: o ha sbagliato Marotta a prenderlo, ma è improbabile, o sta sbagliando Conte a utilizzarlo poco e male. Non averlo inserito a dovere in uno scacchiere nemmeno definito, resta colpa gravissima che contribuisce addirittura ad alimentare improbabili nostalgie dei tifosi per Spalletti".

(il Giornale)