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GdS – Inter, fino alla Juve il calendario non aiuta. “Rischio fantasmi del 2021-22”

Andrea Della Sala Redattore 
Dopo la vittoria ottenuta nel finale di San Siro col Verona, l'Inter sarà ora di scena a Monza sabato sera. Un'altra avversaria ostica

Dopo la vittoria ottenuta nel finale di San Siro col Verona, l'Inter sarà ora di scena a Monza sabato sera. Un'altra avversaria ostica, poi partirà per Riad per le final four di Supercoppa.

"Il 4 febbraio a San Siro si gioca la gara scudetto, un’Inter-Juve così pepata non si vedeva da tempo. Polemiche assortite, frecciate più o meno dirette, strategie diverse fuori e dentro al campo. Insomma, battaglia totale come una volta. Prima della resa dei conti a San Siro, però, Simone dovrà sgomitare a distanza per un altro paio di partite, entrambe in trasferte, prima a Monza e poi a Firenze. L’U-Power Stadium regala cattivi ricordi dalla scorsa stagione, quando la squadra di Palladino spense sul nascere i sogni nerazzurri di rimonta sul Napoli, mentre al Franchi contro Italiano si corre sempre in salita. Nello stesso periodo, però, le partite della Juve sono una di più, visto che l’Inter volerà in Arabia per la Supercoppa (la 21esima giornata nerazzurra contro l’Atalanta si recupera il 29 febbraio)", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Nel tris bianconero non c’è nessuna partita con grado di difficoltà simile alle due attese da Inzaghi. Nel dettaglio, per Allegri ci sono Sassuolo ed Empoli allo Stadium, con in mezzo l’intervallo del viaggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Significa che, facendo filotto, la Signora metterebbe in ogni caso la testa avanti, seppur con una gara in più. In quel caso il pericolo per l’Inter sarebbe soprattutto psicologico.

C’è il rischio che dal fondo della memoria emergano i fantasmi del 2021-22, quando in una condizione simile il Diavolo giocò con l’Inter come il gatto col topo. Il Milan conservò a lungo proprio un “+1” alla voce gare giocate che garantiva una vetta temporanea, ma dava anche un animo più sereno, anzi aiutare a gettare pressione su rivali sempre più tremanti. Quando finalmente i nerazzurri recuperarono la partita mancante a Bologna, l’incubo assunse contorni reali: fu la notte di Radu, una ferita mai cicatrizzata fino in fondo ad Appiano", ricorda il quotidiano.



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