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GdS – Inter, ecco come battere lo Shakthar. Fermare Marcos Antonio e attaccare con giudizio

Andrea Della Sala

Gli ucraini sono una squadra temibile e esperta in Europa e l'Inter difficilmente avrà tante occasioni come contro il Bayer

Dopo la vittoria sul Leverkusen, l'inter affronterà lunedì sera lo Shakhtar nella semifinale di Europa League. Gli ucraini hanno battuto senza problemi il Basilea e sono sicuramente una squadra molto temibile.

"I nerazzurri sono favoriti perché la difesa sembra la migliore dell’Europa League e Lukaku vive un momento irripetibile, ma è difficile che alla fine si ripeta il diluvio di occasioni centrate o sprecate come contro i tedeschi. Sarà una sfida molto più equilibrata. L’impressione confermata dal 4-1 al Basilea è che lo Shakhtar sia una squadra diversa dall’Inter. Non fisica, ma tecnica, veloce e imprevedibile. Nominalmente si schiera con un 4-2-3-1, ma il movimento rapido, in verticale e in orizzontale, dei suoi interpreti la rende di difficile classificazione. Non dà punti di riferimento, è scaltra, tende a congelare la manovra con un sapiente palleggio basso e la palla incollata ai piedi, per poi innescare verticalizzazioni improvvise soprattutto dalle fasce. Il possesso aiuta a creare una teorica superiorità a centrocampo, per cui l’Inter dovrà aggredire, ma con giudizio, per non scoprirsi", analizza La Gazzetta dello Sport

PUNTI FORTI - "Il centravanti Moraes ha un bel fiuto del gol, ma gli uomini chiave sono altri. E il più sorprendente è forse il giovane play Marcos Antonio che si completa alla perfezione con Stepanenko: l’ucraino fa da diga davanti alla difesa, il brasiliano agisce diversi metri avanti proponendosi a tutto campo, velocizzando la manovra e creando soluzioni improvvise. Un regista vero. Fondamentale però è il movimento dei due esterni, Marlos a destra e Taison a sinistra: il primo ama tagliare in diagonale il campo, andare a prendersi la palla per impostare, giostrare con un po’ d’anarchia; il secondo fa un movimento inesauribile. Serviranno azioni combinate su di loro: D’Ambrosio-Godin da un lato, Young-Bastoni dall’altro. E poi c’è Dodò, terzino-ala come Matvyenko sull’altro versante, ma più verticale del collega. Una bella rogna".

PUNTI DEBOLI - "Per fortuna il portiere Pyatov non è insuperabile e il centrale Krivtsov un po’ lento. Brozovic dovrà essere bravo a disturbare Alan Patrick, che alle spalle di Moraes aiuta la circolazione insistita. Non è il caso che l’Inter si lanci in aggressione collettiva, non subito. Meglio studiare un po’ le mosse del portoghese Castro che proporrà un “movimentismo” a centrocampo per far girare la testa ai nerazzurri. È improbabile che Lukaku possa trovarsi uno contro uno come contro il povero Tapsoba: dovrà aprirsi spazi nello stretto e Lautaro dovrà girargli attorno più da vicino, per offrire appoggi, col sostegno di Barella e di un esterno. Non troppi in avanti, perché in contropiede lo Shakhtar mette paura", chiude Gazzetta.