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Dopo la vittoria sul Leverkusen, l'inter affronterà lunedì sera lo Shakhtar nella semifinale di Europa League. Gli ucraini hanno battuto senza problemi il Basilea e sono sicuramente una squadra molto temibile.
"I nerazzurri sono favoriti perché la difesa sembra la migliore dell’Europa League e Lukaku vive un momento irripetibile, ma è difficile che alla fine si ripeta il diluvio di occasioni centrate o sprecate come contro i tedeschi. Sarà una sfida molto più equilibrata. L’impressione confermata dal 4-1 al Basilea è che lo Shakhtar sia una squadra diversa dall’Inter. Non fisica, ma tecnica, veloce e imprevedibile. Nominalmente si schiera con un 4-2-3-1, ma il movimento rapido, in verticale e in orizzontale, dei suoi interpreti la rende di difficile classificazione. Non dà punti di riferimento, è scaltra, tende a congelare la manovra con un sapiente palleggio basso e la palla incollata ai piedi, per poi innescare verticalizzazioni improvvise soprattutto dalle fasce. Il possesso aiuta a creare una teorica superiorità a centrocampo, per cui l’Inter dovrà aggredire, ma con giudizio, per non scoprirsi", analizza La Gazzetta dello Sport
PUNTI FORTI - "Il centravanti Moraes ha un bel fiuto del gol, ma gli uomini chiave sono altri. E il più sorprendente è forse il giovane play Marcos Antonio che si completa alla perfezione con Stepanenko: l’ucraino fa da diga davanti alla difesa, il brasiliano agisce diversi metri avanti proponendosi a tutto campo, velocizzando la manovra e creando soluzioni improvvise. Un regista vero. Fondamentale però è il movimento dei due esterni, Marlos a destra e Taison a sinistra: il primo ama tagliare in diagonale il campo, andare a prendersi la palla per impostare, giostrare con un po’ d’anarchia; il secondo fa un movimento inesauribile. Serviranno azioni combinate su di loro: D’Ambrosio-Godin da un lato, Young-Bastoni dall’altro. E poi c’è Dodò, terzino-ala come Matvyenko sull’altro versante, ma più verticale del collega. Una bella rogna".
PUNTI DEBOLI - "Per fortuna il portiere Pyatov non è insuperabile e il centrale Krivtsov un po’ lento. Brozovic dovrà essere bravo a disturbare Alan Patrick, che alle spalle di Moraes aiuta la circolazione insistita. Non è il caso che l’Inter si lanci in aggressione collettiva, non subito. Meglio studiare un po’ le mosse del portoghese Castro che proporrà un “movimentismo” a centrocampo per far girare la testa ai nerazzurri. È improbabile che Lukaku possa trovarsi uno contro uno come contro il povero Tapsoba: dovrà aprirsi spazi nello stretto e Lautaro dovrà girargli attorno più da vicino, per offrire appoggi, col sostegno di Barella e di un esterno. Non troppi in avanti, perché in contropiede lo Shakhtar mette paura", chiude Gazzetta.
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