Potete solo migliorare?
"Sto trasmettendo un pensiero a questa squadra. Più ti porti l'Inter in area e più ti possono far male. Per lunghi tratti siamo riusciti a tenerli fuori, poi sul rigore il nostro ragazzo è scivolato e magari questo compromette la prestazione e una partita che poteva restare aperta fino alla fine. Non siamo venuti qui a perdere tempo: se si perde, si cresce. E' stato un momento di crescita".
E' anche rivincita personale per lei?
"Per me è motivo d'orgoglio, non devo prendere rivincite con nessuno. Metto in campo il mio pensiero, cerco di trasmetterlo ai ragazzi e quando loro cercano di portarlo in campo per me è una vittoria. I saliscendi capitano nella vita, periodi negativi ci sono stati, ma in questo momento sono felice di aver ritrovato il sorriso e la voglia di scendere in campo con questi ragazzi. Faccio questo lavoro perché lo amo, non perché ho bisogno di rivincite".
Più allenatori propositivi complicano la lotta salvezza?
"I talenti quando sono arrivati qua erano anche un po' sconosciuti. C'è del talento, serve forza di metterli in campo e la pazienza di aspettare. Pazienza vuol dire lavorare in questo periodo per farli migliorare, perché le opportunità capitano a tutti. Così si costruiscono dei piccoli campioni, noi siamo un ottimo laboratorio. Il sistema di gioco? Per me non esiste alcun dogma: sfido chiunque a fermare la partita e con un fermo immagine capire con quale modulo una squadra gioca. E' tutto dinamico, nel calcio moderno c'è un passo in avanti e molti allenatori stanno sposando questa idea".
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