Ausilio chiama, Gagliardini risponde. Il centrocampista nerazzurro, intervenuto ieri in conferenza, ha dimostrato personalità ma soprattutto apertura ad un dialogo:
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Inter, Gagliardini scuote la squadra: ora il gruppo ha una missione precisa
Gli effetti delle parole del centrocampista nerazzurro sulla squadra
"«Non sono d’accordo su quello che ha detto il ds, è stato duro,ma dobbiamo ascoltare le sue frasi e capire perché le ha dette». Ad essere determinante è la seconda parte della frase, quel «dobbiamo ascoltare e capire»: c’è finalmente un giocatore che invita la squadra ad analizzarsi. Serviva qualcuno che lo facesse dall’interno, disinteressato al giudizio.Che poi sia l’ultimo arrivato a prendersi questa responsabilità può essere un fatto o una coincidenza dettata dagli impegni istituzionali già programmati, ma questo conta relativamente poco.A contare è la possibile nascita di un rapporto dialettico che può solo fare bene a questa Inter: il confronto interno, se sano, è sempre positivo. L’Inter ha bisogno che ogni parte in causa, dalle più alte scrivanie dirigenziali alla squadra, condivida la stessa idea di futuro, e per farlo è necessario che gli input (quello di Ausilio è uno di questi) vengano accolti, coltivati e alimentati, altrimenti non può esistere evoluzione nemmeno con gli investimenti promessi da Suning. Servono giocatori che, come Gagliardini («Farò di tutto per esserci», e quasi sicuramente ci sarà, fa sapere lo staff medico nerazzurro), colgano il senso delle frasi dei dirigenti e lo diffondano nella squadra. Il gruppo nerazzurro ha così ritrovato una missione precisa: non solo cercare la via che porta in Europa, ma anche dimostrare nel derby di non essere “presuntuoso”, di valere più di un settimo posto e, di conseguenza, del Milan (6˚ a +2) e di meritarsi l’Inter nell’anno che verrà".
(Libero)
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