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Pedullà: “Genoa imbarazzante: se l’Inter avesse giocato con la Primavera…”

L'analisi di Pedullà su Inter-Genoa

Matteo Pifferi

La vittoria contro il Genoa ha permesso all'Inter di chiudere in bellezza il 2019 con tanto di primato - assieme alla Juventus - in classifica con 42 punti. Alfredo Pedullà, attraverso le colonne del Corriere dello Sport, ha raccontato così il poker rifilato ai genoani:

"La più importante sarà la prossima (citazione Conte, rivisitata e corretta). Perché questa pratica l'Inter la sbriga al gran galoppo: primo tempo schiacciaGenoa, due gol (Lukaku più Gagliardini) e dominio totale. Il tris è storia di altruismo: al 18' st Agudelo stende Gagliardini, rigore netto, Lukaku dice "vai tu, ragazzo" e Seba Esposito trasforma da maestro, angolino sinistro. Così il golden boy diventa il secondo più giovane marcatore - classe 2002 - nella storia nerazzurra: 17 anni e 172 giorni, il record è di Mario Corso con 17 anni e 97 giorni. Il poker di Lukaku, strepitoso mezzo giro di sinistro sotto l'incrocio, è il luminoso poster di Natale che l'affamatissima Inter regala ai suoi tifosi. Agganciata la Juve, adesso ci si potrà dedicare al recupero degli infortunati. E soprattutto al mercato, con i rinforzi che Conte cerca e che Suning gli darà".

GENOA - "Stendiamo un lunghissimo velo sul Genoa di Thiago Motta, da ieri sera ultimo: storia di un vecchio catenaccio che non può tornare di moda. Abbiamo la sensazione che, se paradossalmente l'Inter avesse giocato con la Primavera, il Genoa sarebbe stato questo. Motta ha un bilancio da profondo rosso: una vittoria, tre pareggi e cinque sconfitte. Preziosi si prenda le responsabilità di questo momento figlio di improvvisazione e superficialità. Diego Lopez, contattato già una settimana fa, è libero da impegni con il Penarol, sarà il terzo allenatore Genoa in stagione, nelle prossime ore arriverà in Italia. Non è il quartultimo posto a quattro punti che fa paura, piuttosto l'atteggiamento terrorizzato da film horror".

INTER CON IL PILOTA AUTOMATICO - "C'è Gagliardini e non il baby Agoume, a completare la difesa a tre Bastoni piuttosto che Godin. Ma l'autostima che Conte ha trasmesso porta a pensare che anche il magazziniere - con tutto il rispetto - potrebbe cavarsela da esterno basso o alto. Talmente imbarazzante, il Genoa, da non riuscire a rimediare quattro passaggi di fila, roba inconcepibile non soltanto in Serie A. La mania del fraseggio per un qualcosa di improponibile se non riesci a portare il pallone da tre metri a tre metri. Qui non è questione di tecnica, il Genoa succube e basta, allo sbando. Al 31' Cassata è sanguinoso in uscita, perde un pallone comodo comodo; Lukaku aziona Candreva a destra per un cross morbido e il relativo impatto aereo di quel colosso di Romelu, direzione angolino destro. Quando piove, grandina, ma per il Genoa già nevicava, così il raddoppio arriva due minuti dopo: al "prego, si accomodi", specialità della casa, uno scherzetto per Lukaku appoggiare per Gagliardini (liberissimo): il 2-0 in automatico".

FOCUS SU BORJA VALERO - "C'è un dato che sintetizza questo Genoa: il primo tiro in porta è di Sanabria dopo un'ora, quando il 3-0 nerazzurro non si è materializzato ma è scritto. L'irruzione di un allupato Gagliardini, Esposito che trasforma, il poker di Lukaku con un colpo da maestro. Ma vorremmo aggiungere tante altre cose: per esempio, un Borja Valero lucido come nei suoi giorni più belli. Sebastiano che si diverte e che confessa "non ho dormito sapendo di essere titolare" è la sintesi di una sinfonia complessiva che non trascura i dettagli anche quando l'emergenza ti inchioda. Lo spezzone di Sensi è un messaggio: stanno tornando gli intoccabili, avranno più fame di prima. E la prossima sarà, per l'Inter, la partita più importante dell'anno. Come sempre".

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