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MILAN, ITALY - OCTOBER 28: FC Internazionale board member Steven Zhang looks on during FC Internazionale Shareholder's Meeting on October 28, 2016 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani - Inter/FC Internazionale via Getty Images)
L'Inter ha approvato un nuovo bilancio in rosso. Non più -246 come nella stagione 2020/2021 ma 140 milioni di deficit, nonostante le mega plusvalenze di Hakimi e Lukaku.
Riavvolgendo il nastro, La Gazzetta dello Sport sottolinea come Suning abbia investito tanto all'inizio per poi cambiare strategia:
"Con un bond da 415 milioni e una dinamica costi-ricavi fortemente squilibrata, la gestione nerazzurra continua a mostrare segni di estrema sofferenza. Ne sono state una prova le ultime campagne acquisti. Un andamento che ha seguito il ciclo di investimenti della famiglia Zhang. Le munizioni di Nanchino si sono tutte concentrate nei primi anni, in linea con la politica espansiva suggerita dal governo cinese. Poi lo stop".
Fino al 30 giugno 2021, l'apporto della proprietà cinese nelle casse del club nerazzurro è stato di 700 milioni, che sale a 830 se si considera l'acquisizione della società.
"Oltre all’aumento di capitale di 142 milioni, prestiti per 411 (di cui 347 convertiti in conto capitale) e partnership commerciali (dai naming rights della Pinetina alle academy cinesi) del valore di 180 milioni. Escludendo i 4 milioni di rimborso di una parte della quota-capitale del prestito e i 29 di interessi pagati (su 50 milioni maturati al 30 giugno 2021), si arriva così a quota 700 milioni. Se aggiungiamo i soldi necessari per l’acquisto del club, il totale dell’esposizione degli Zhang sull’operazione Inter arriva a quasi 830 milioni. Un impegno ciclopico che sarebbe stato giustificato da un’espansione a tutto tondo di Suning in Europa e, quindi, dal ritorno indiretto sull’investimento".
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