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Tutta la verità sull’addio di Willy Gnonto all’Inter. Ne parla oggi La Gazzetta dello Sport, che ripercorre quanto accaduto tra il giocatore, protagonista nell’ultimo impegno dell’Italia di Roberto Mancini, e il club nerazzurro. “È una storia piena di sliding doors quella tra Gnonto e l’Inter, ma senza lieto fine. Non che entrambe le parti non l’abbiano mai cercata, semplicemente sono state le logiche del mercato a creare delle situazioni complesse e a un certo punto bisogna scegliere: dentro o fuori, crederci o non crederci. E l’Inter, nel momento in cui ha dovuto presentare l’offerta per il primo contratto da professionista a Willy - come prevedono le leggi federali per un giocatore che abbia compiuto almeno 16 anni -, non se l’è sentita di fare il passo più lungo della gamba. Ha presentato la proposta di accordo triennale che riteneva più congrua per continuare ad accompagnare la crescita del ragazzo fino alla maggiore età, ma non aveva fatto i conti con l’ambizione e la volontà di Gnonto, ovviamente più deciso a scommettere su se stesso, più convinto delle proprie qualità e più sicuro di quale doveva essere la strada da intraprendere.
Niente accordo a fine 2019, dunque, e niente rilancio nella primavera seguente, quando a Willy arriva la proposta dello Zurigo: non un top club, non una meta irrinunciabile, ma evidentemente quella giusta per il percorso di crescita che aveva in testa Gnonto, oltre che economicamente più conveniente. E alla fine ha avuto ragione Willy, che in due anni a Zurigo non solo è diventato un giocatore determinante per la prima squadra (33 presenze e 8 gol quest’anno) che ha vinto il campionato, ma è pure entrato nel cuore dei tifosi: un piccolo idolo che si è già meritato un coro personale. L’Inter poteva fare di più? Probabilmente sì, visto che non si parla di cifre milionarie, ovviamente. Ma è anche vero che in quel momento storico Gnonto già si allenava con la prima squadra di Antonio Conte e alla fine la scelta sul giovane da lanciare era ricaduta su Sebastiano Esposito, altro attaccante ma con caratteristiche completamente diverse da Willy e all’epoca ritenuto “più pronto” per i grandi: Esposito con Conte ha giocato, debuttato in A dal titolare e segnato pure su rigore il 21 dicembre 2019, proprio nei giorni più caldi del rapporto tra Gnonto - che 16 anni li aveva compiuti il 5 novembre - e l’Inter”, si legge sul quotidiano.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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