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Dopo una lunga trattativa, la società di corso Vittorio Emanuele è riuscita a strappare Joao Mario allo Sporting Lisbona. Il portoghese non ha ancora esordito in nerazzurro, ma intanto i tifosi hanno avuto modo di poterlo apprezzare con la maglia del Portogallo, con la quale ha ben figurato. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza così la gara del centrocampista:
SORPRESA JOAO - "La partita di Joao Mario si racconta a partire dal secondo tempo, quando il c.t. portoghese Fernando Santos lo inserisce al posto di William Carvalho. Dopo aver trascorso la prima frazione seduto in panchina, ecco apparire in posizione eretta il numero 10 del campione d’Europa che da oggi correrà insieme con i nuovi compagni nerazzurri sui campi della Pinetina. Quando Joao Mario entra il Portogallo è sotto 2-0. Il primo tempo della Svizzera è stato un flusso senza virgole. Quello dei campioni una pagina bianca senza appunti. Santos sceglie Joao Mario per dare alla manovra dei suoi freschezza e sorpresa".
CENTRO DI GRAVITA' - "L’ex Sporting parte largo a sinistra, ma è chiaro fin da subito che il suo tragitto varierà in base all’istinto e all’esigenza. La prima giocata è un’apertura per Cedric che taglia il campo. Pochi secondi, la palla torna dalle sue parti ed ecco il primo dribbling. Santos deve essere stato molto chiaro durante l’intervallo: cercate Joao Mario appena possibile. Si nota immediatamente lo sbilanciamento del Portogallo che oltre a buttare l’ombelico oltre la propria metà campo, pende nettamente verso sinistra. Un torre di Pisa stesa sul rettangolo verde. Nei primi dieci minuti il neo interista non corre solo guardando la porta avversaria, ma anche la propria. La palla rubata e la ripartenza veloce seguente ne è la dimostrazione. La divisione delle manovre è netta. I 45’ iniziali sono stati per il pubblico di Basilea, i secondi 45’ vengono presi a due mani dai portoghesi. I quali si ricordano di essere abilissimi artigiani del possesso palla e approssimativi finalizzatori. Joao Mario non può cambiare marcia, creare e concludere. Prova a mettere insieme tutto al 9’ quando sul lato corto dell’area salta Dzemaili e con un piede dentro casca. C’è uno strusciamento da sabato pomeriggio, quello dello shopping in centro, non certo sufficiente a chiedere un rigore. L’arbitro Mateu Lahoz non fischia e nemmeno lo ammonisce. Joao Mario brilla, ma non è né perfetto né nemmeno Cristiano Ronaldo. Sbaglia pure lui, ci mancherebbe. D’altronde il Portogallo si appoggia sempre più su di lui e la percentuale di errore può aumentare".
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