Se segna, fa il suo dovere. Se non segna, viene criticato. Il triste destino di Mauro Icardi. Uno che negli anni ha imparato a fare il callo a certi giudizi e a non farsi distrarre, ma pensare solo al bene dell'Inter, consapevole di essere in possesso di numeri non facilmente imitabili a livello internazionale. Ciò non toglie, comunque, che Spalletti stia lavorando per limare alcuni aspetti del gioco dell'argentino:
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Inter, gol e critiche: il triste destino di Icardi. Spalletti insiste su un punto preciso
Nonostante i grandi numeri, l'argentino non è mai stato completamente immune da critiche
"Ma è sempre così e il capitano nerazzurro è il primo a saperlo: se non segna vuol dire che è inutile, soprattutto se l’Inter non vince. E’ vero dovrebbe partecipare di più alla manovra, soprattutto quando la squadra è in difficoltà. Lo fa ma ancora troppe poche volte o in misura non sufficiente. E’ un tasto su sui Spalletti insiste sin dall’arrivo sulla panchina nerazzurra. Chissà magari adesso che si ritrova in squadra non solo una vera alternativa, ma pure un elemento con cui dovrà per forza di cose giocare insieme e quindi dividersi l’area di rigore, ovvero Lautaro Martinez, i passi avanti in questa direzione potrebbero diventare automatici. Allo stesso modo, però, il tecnico nerazzurro non dimentica ciò che assicura Icardi. Perché certi numeri a 25 anni sono pochi ad averli. E se poi di quei 100 gol in 160 partite ne ha fatti ben 96 dentro l’area di rigore, significa che le sue caratteristiche sono ben precise e identificabili".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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