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Giornale – Inter, Hakimi erede di Zanetti e Maicon. Ma il primo a dare una svolta al ruolo…

Daniele Vitiello

L'esuberanza del marocchino è arma fondamentale nello sviluppo del gioco della squadra di Conte

Achraf Hakimi e Theo Hernandez sono valori aggiunti per Inter e Milan. Non una novità nella Milano calcistica, come spiegano i colleghi de 'Il Giornale'. Questo il focus di oggi: "I terzini d’attacco sono un marchio costante nella scuola milanese. Non a caso il primo vero terzino a dare una svolta al modo di interpretare il ruolo è stato Giacinto Facchetti, spesso ala aggiunta nell’Inter di Herrera che col numero 11 schierava un centrocampista atipico come Mario Corso. Facchetti destinato a diventare dirigente e icona nerazzurra come un altro esterno d’attacco qualche anno più tardi: Javier Zanetti, da fedelissimo nerazzurro (recordman di presenze nel club, 858) a vicepresidente".

Anche il Milan ha potuto contare negli anni su grandi terzini. Prosegue l'analisi: "La storia rossonera è fatta di altri “terzini volanti". Come Aldo Maldera, la risposta milanista a Facchetti negli anni Settanta, o di grandi difensori di fascia come Tassotti o Cafu e Serginho, coppia brasiliana da Champions league. Così come l’Inter ha vissuto per anni sulla spinta del tedesco Brehme o di Maicon, brasiliano da triplete, anche se si è lasciata sfuggire un talento come Roberto Carlos. Insomma, Hernandez e Hakimi possono garantire continuità a una grande tradizione.