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L'edizione odierna del Corriere dello Sport analizza lo stato della trattativa tra Inter e Suning. Il quotidiano spiega come i capitali che metterebbe a disposizione il gruppo asiatico non sarebbero in nessun modo utilizzabili per il mercato, anche se con l'Uefa si potrebbe poi intavolare un nuovo "agreement" meno vincolante
"La trattativa tra l’Inter e il Suning Commerce Group procede in piena sintonia. Da entrambe le parti c’è la volontà di arrivare a concludere l’operazione, come peraltro ha confermato Jindong, numero uno della potente compagnia di elettrodomestici («Vogliamo investire nel club nerazzurro»), i tempi però non saranno brevi. Gli aspetti ancora da definire nel dettaglio, infatti, sono molteplici, a cominciare dalla consistenza e dalla valutazione del pacchetto di minoranza che il Suning andrebbe a rilevare, fino ad arrivare alle modalità con cui dovrebbe avvenire il trasferimento di know-how calcistico verso la Cina. Da corso Vittorio Emanuele, però, non trapela particolare urgenza. L’ingresso del Suning, infatti, non modificherebbe la “potenza di fuoco” sul mercato. E’ già stato stabilito che il passaggio di azioni avverrà tramite un aumento di capitale dedicato, quindi senza cessione diretta da parte di Thohir e Moratti, che vedranno comunque diluite le proprie quote. In tal modo, il denaro versato dal gruppo cinese andrà a migliorare il patrimonio della società nerazzurra, aumentandone la disponibilità finanziaria, ma non avrebbe alcuna incidenza sul conto economico, che invece è quanto viene preso in esame dall’Uefa per il Fair-Play finanziario. Insomma, è sbagliato immaginare un’Inter che, per fare mercato, aspetti il gruppo Suning. Semmai, a ingresso ultimato, ci si potrebbe rivolgere all’Uefa per ottenere un nuovo “agreement”, meno vincolante rispetto all’attuale, facendo pesare la nuova struttura societaria".
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