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Risalire insieme, per arrivare (insieme) alla vetta. D'Italia e d'Europa. Mauro Icardi non si è mai lasciato spaventare dai periodi senza trofei dell'Inter, ma piuttosto, in tutti questi anni, l'ha trascinata sempre più con i suoi gol e il suo attaccamento. Il club nerazzurro deve lasciarsi alle spalle delle stagioni di magra, per tornare a primeggiare. E per farlo ha bisogno del suo uomo simbolo, ma anche di metterlo in condizioni di affrontare al meglio le sfide con i più grandi d'Europa. Le premesse ci sono tutte. Scrive la Gazzetta dello Sport:
"Seguendo cifre e occasioni si apre un tema più articolato, che non ha portato vantaggio a Icardi nel passato. I suoi più rinomati euro-concorrenti appartengono a club leader, capaci di accatastare trofei e gloria, titoli nazionali ed europei. Già il fatto che l’argentino abbia debuttato in Champions League il mese scorso è significativo: senza offese, ma i rendimenti stagionali sono dati oggettivi, l’Inter non ha avuto nell’era Icardi una produttività da big. Il capitano e la sua ciurma si stanno aiutando a vicenda. La risalita societaria inevitabilmente deve correre parallela all’ascesa dell’uomo simbolo. I baci del derby e le lacrime post Tottenham, sempre di gioia, servono a rifinire il proprio splendore (e discutere dello stipendio) ma pure a far ritrovare all’Inter un’eccellenza smarrita fra le nostalgie del Triplete e la svolta asiatica. Icardi e l’Inter si scambiano gesti di cortesia, vampate di passione e interesse comune. Quando si arriva nell’Olimpo, chiedono anche chi ti abbia mandato".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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