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Inter, Icardi ombra e luce: Spalletti deve guarire un peccato capitale. Ieri il destino…

L'analisi della gara dell'argentino da parte di Tuttosport

Marco Macca

Mauro Icardi è così. Sembra in difficoltà, la sua presenza in campo la avverti a malapena. A volte gli urli contro, sperando che possa sentirti e che possa giocare qualche pallone in più. Poi, però, ci pensa lui a risolvere e a far dimenticare tutto. Gli basta un tocco (e che tocco) per entrare nella storia dell'Inter e per sigillare la partita con un tocco. Tuttosport ha analizzato così la partita disputata ieri dall'argentino:

"Che Icardi si sbloccasse nella notte dell’esordio nella massima competizione del calcio europeo era scritto nel destino, anche perché - dopo i gol segnati domenica da Cristiano Ronaldo e Higuain - mancava ormai solo lui all’appello tra le tre grandi del nostro calcio. Agli atti, oltre a quella luccicante prodezza, restano però pure i 16 palloni toccati in 94 minuti di partita che dimostrano come Icardi, prima della prodezza che ha fatto ondeggiare di felicità San Siro nerazzurro, sia stato lungamente avulso dal gioco. Un peccato capitale che Spalletti dovrà presto guarire: l’Inter va programmata per mettere il suo capitano nelle condizioni di fare gol perché è quello che gli riesce meglio. Impossibile fare di Icardi un attaccante che gioca per la squadra: lui, fuori dall’area, perde ciò che lo rende speciale, ovvero un senso del gol fuori dal comune. Ieri ha toccato palloni con il contagocce, ha tirato due volte (gol compreso) e ha effettuato appena 9 passaggi, di cui sette nella metà campo del Tottenham. Troppo poco per chi dovrebbe essere terminale e centro di gravità dell’Inter. Questo, tra l’altro, suona come un controsenso considerata l’infornata di esterni arrivata in estate (Politano e Keita) che si è aggiunta a chi c’era già (Perisic e Candreva)".

(Fonte: Tuttosport)

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