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Inter: il Suning fa piazza pulita in società. Zanetti unico superstite?

Riccardo Fusato

Una volta che il Suning, colosso da 15,5 miliardi di euro di fatturato, avrà preso l'Inter, si concentrerà sull'assetto societario nerazzurro

Una volta che il Suning, colosso da 15,5 miliardi di euro di fatturato, avrà preso l'Inter, si concentrerà sull'assetto societario nerazzurro. Certo i soldi non saranno un problema ma solo i denari non basteranno. Sarà cruciale scegliere le persone giuste in modo da rilanciare l’Inter a tutti i livelli, dopo il fallimento del progetto di Thohir, frenato dall’immobilismo del sistema Italia e incapace di imprimere la svolta, come testimonia la tenue crescita del fatturato e l’assenza di incrementi nel settore commerciale (basti pensare al contratto al ribasso con Pirelli). Ci sarà una fase di transizione ma il destino degli uomini-chiave dell’era Thohir appare segnato. Lasceranno il ceo Michael Bolingbroke e il corporate director Michael Williamson. È probabile che per il ruolo di amministratore delegato Suning punti su una figura che conosce il calcio italiano ed europeo in generale. Vale la pena ricordare che tutti i dirigenti dell’Inter sono in scadenza a giugno 2017, come deciso a suo tempo da Thohir, proprio in vista della cessione. Il solo Javier Zanetti, vicepresidente, ha di recente firmato un contratto a vita. Ma tutti quanti sono in discussione, com’è naturale che sia di fronte a un cambio di proprietà. Posto che eventuali avvicendamenti non saranno immediati ma richiederanno alcuni mesi di tempo, Suning potrebbe comunque confermare almeno per la prima stagione la parte sportiva, cioè il direttore sportivo Piero Ausilio e il chief football administrator Giovanni Gardini.