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Parlano i numeri per Simone Inzaghi. I punti, i gol fatti e quelli subiti, i marcatori differenti e non soltanto. L’Inter con merito è al primo posto della classifica di Serie A e il Corriere dello Sport oggi si sofferma sul lavoro svolto dall’allenatore nerazzurro in ormai metà stagione.
“Cinque giornate fa, l’Inter guardava Napoli e Milan guidare la classifica con 7 lunghezze di vantaggio e doveva digerire un derby pareggiato, che sapeva tanto di occasione persa. Beh, 450’ e 15 punti dopo, i nerazzurri si sono messi dietro tutti, imprimendo un’accelerata irresistibile al loro campionato. L’anno scorso, Conte aveva impiegato 22 turni per sorpassare il Milan e spiccare definitivamente il volo. Inzaghi ci ha messo 5 gare in meno e ha pure raccolto 3 punti in più rispetto al collega, dopo 17 giornate (40 contro 37). Per il tecnico piacentino si tratta anche della prima volta in carriera da capolista solitario. Gli era capitato anche nel 2019/20 con la Lazio, ma la Juventus doveva recuperare una partita. Oggi, invece, non ci sono asterischi ad accompagnare la classifica.
Tornando ancora più indietro, ovvero all’estate scorsa, era difficile immaginare una situazione del genere (con tanto di qualificazione agli ottavi di Champions conquistata) per un’Inter che aveva appena perso Lukaku e Hakimi. Insomma, i meriti di Inzaghi sono nei fatti. Sulla squadra nerazzurra c’è sempre più la sua mano, perché è una creatura che ha plasmato nel tempo e che, in questo momento, almeno in Italia, non sembra avere punti deboli o rivali in grado di fermarla. Ieri sera ne ha fatto le spese il Cagliari, regolato in scioltezza con altri 4 gol. Ora sono 43, in 17 giornate appunto (come un anno fa), con 15 marcatori differenti. Logico che il tecnico interista non possa che coccolare i suoi giocatori”, si legge sul CorSport.
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