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Simone Inzaghi pensa al Benfica e opta per il turnover contro il Monza. Una situazione che vive anche il Milan, come sottolinea il quotidiano Libero:
"Stefano Pioli e Simone Inzaghi si fanno belli per la Champions nonostante siano a rischio per la prossima edizione. È la strana contraddizione delle milanesi che, alla luce delle vittorie nelle rispettive gare di andata dei quarti (0-2 dei nerazzurri in casa del Benfica, ritorno mercoledì; 1-0 dei rossoneri contro il Napoli, ritorno martedì), credono fortemente nel derby in semifinale e lo dimostrano varando un ampissimo turnover contro due squadre serene e in forma come il Bologna (per i rossoneri) e il Monza (per i nerazzurri) nonostante in campionato siano ai margini dei primi quattro posti".
L'obiettivo Champions resta fondamentale in vista della prossima stagione:
"Ci vuole coraggio perché entrambe le società hanno più bisogno di partecipare alla prossima Champions (50 milioni sicuri e la possibilità di programmare la crescita) che di arrivare in fondo a quella in corso, e lo hanno chiesto pubblicamente ai loro allenatori attraverso le voci di Maldini e Marotta".
Previsti cinque cambi in casa nerazzurra: dentro D’Ambrosio (per Darmian), De Vrij (per Acerbi), Gosens (per Dimarco), Lukaku e Correa (per Dzeko e Lautaro). In dubbio Asllani per far riposare Brozovic (che però, in realtà, ha bisogno di minuti) e Bellanova per un Dumfries in netta ripresa.
Le rotazioni rappresentano uno strappo alla regola per Inzaghi:
"Tra le grandi è quello che ha dato meno minuti alle seconde linee ma, come Pioli, può godersi una rosa intera a disposizione (Calhanoglu è recuperato, farà una mezz’ora di rodaggio) come non era mai successo nella prima parte di stagione. E visto che il momento è decisivo e le partite sono incastrate (l’Inter in più ha la Coppa Italia contro la Juventus), è il caso di sfruttare tutte le risorse".
La Champions resta uno strumento utile per Inzaghi per provare a guadagnarsi la permanenza sulla panchina dell'Inter:
"Punta ad una semifinale-derby perché crede sia un modo per guadagnare un credito nei confronti delle rispettive società e tifoserie. Un credito che li redimerebbe dei peccati del campionato, dove è stato insufficiente. Vede la Champions come una di quelle congiunzione astrali che capitano una volta nella vita: andata dei quarti in vantaggio e possibilità di arrivare in finale attraverso un derby. Ai suoi occhi è la strada dell’immortalità professionale".
Il quotidiano conclude: "Vive la Champions in corso accettando il rischio di non esserci il prossimo anno perché, anche se non lo ammetterà mai, la campagna europea è sia una rivincita personale sulle critiche sia un fiocco ai curriculum in vista del futuro. Non potendo più arrivare allo scudetto, la Champions è la miglior pubblicità possibile".
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