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Qualche piccolo accorgimento tattico e un gran lavoro mentale. Simone Inzaghi ha dovuto lavorare soprattutto sulla testa dei suoi calciatori. Supportato dal presidente Zhang e dalla dirigenza, uniti e al suo fianco, l'allenatore dell'Inter ha proseguito sulla sua strada nel momento di difficoltà.
"Lui ha ricambiato lavorando più sulla testa che sui muscoli dei giocatori, stimolando il loro orgoglio e lasciando qualche ora in più di libertà rispetto al solito" scrive il Corriere dello Sport.
Il quotidiano aggiunge: "Il grosso del lavoro lo ha fatto, quando i risultati non arrivavano e le critiche erano frequenti, ribadendo che la strada era quella giusta. Ha sempre creduto che fosse un problema di stanchezza dovuta ai troppi impegni tosti e ravvicinati, ma nei suoi uomini non ha mai perso la fiducia. E ha preteso che nessuno ne perdesse nel lavoro che era stato svolto. Fisicamente sapeva dai dati dei gps che non c'erano problemi (unico calo vistoso contro il Sassuolo) e per questo si è potuto permettere di concedere un paio di mezze giornate di riposo e di non far ritiro prima del derby. La sua fiducia è stata ripagata".
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