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GdS – Inter mai imprevedibile. Stesso schema, stesse soluzioni, Inzaghi non inventa

La squadra di Inzaghi si mette la partita sui binari giusto siglando due gol in 13' e poi si fa rimontare. Il tecnico fa cambi ruolo su ruolo

Dopo l'ottima prestazione col Benfica, l'Inter in campionato non si ripete. Parte nel migliore dei modi portandosi 2-0 dopo pochi minuti, non chiude la gara e si fa rimontare due gol. Sotto accusa anche i cambi di Inzaghi che non prova nemmeno a sorprendere o a inserire ruoli diversi.

"Di sicuro l’Inter non sa essere imprevedibile. Mai. Che Inzaghi inizialmente se la giochi sempre allo stesso modo – non cambia schema ormai da oltre un lustro, dai tempi della Lazio – ci sta, ogni allenatore ha le sue convinzioni, alcuni le seguono con maggiore testardaggine rispetto ad altri. Ma c’è qualcosa che Simone fa per sorprendere l’avversario a gara in corso se l’incontro ha preso una piega che non lo soddisfa? Anche contro il Bologna, quando doveva riprendere in mano il risultato dopo avere buttato il doppio vantaggio, ha cambiato mezza squadra però solo e sempre ruolo su ruolo: esterno destro per esterno destro (da Dumfries a Cuadrado), esterno sinistro per esterno sinistro (da Dimarco a Carlos Augusto), attaccante per attaccante (da Thuram a Sanchez). E poi, nel finale, Asllani al posto di Calhanoglu e Frattesi al posto di Mkhitaryan. Medesimo schema, stesse soluzioni. Cambiare tutto per non cambiare niente, insomma. La partita è studiata in ogni dettaglio, ma procede su un binario stabilito; se c’è da deviare per aggirare un ostacolo, non si trovano vie alternative. Non spariglia mai, non prova mai a far saltare il banco con un colpo a sorpresa", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Si spiega soprattutto così il pareggio che il Bologna ha portato via da Milano. Ma c’è anche altro su cui l’Inter deve riflettere. Ad esempio i due gol di vantaggio che aveva già al 13’: Acerbi di testa su angolo di Calhanoglu, in anticipo sul primo palo; un grande destro da fuori di Lautaro sull’angolo lontano. Sembrava già finita: ci vediamo alla prossima, dopo la sosta. E i segnali erano davvero tutti incoraggianti: i nerazzurri avevano segnato due volte in pochi secondi a un’avversaria che nelle quattro partite precedenti non aveva subito nemmeno una rete e il Toro erano tornato al gol dopo le cinque occasioni sfumate in modo incredibile contro il Benfica", aggiunge il quotidiano.



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