L’Inter è sotto attacco, mediatico e sportivo. E’ inutile sminuire e tantomeno negarlo.
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Inter e Inzaghi sotto assedio, tra rigori indegni e audio spariti. Solo i giornali peggio degli arbitri

Ma scindiamo la questione sportiva da quella mediatica. Dal punto di vista sportivo al sesto ( SESTO ) episodio consecutivo non si può più parlare si mera casualità o di errore dell’arbitro. Perché quando arrivi al sesto episodio consecutivo non ci sono retropensieri che tengano (cit).
Tra Bologna e derby di campionato, ci sono 4 punti in meno e non sono per nulla pochi visto che qui ci si sta giocando un campionato punto a punto col Napoli di Conte. Conte che tra qualche mese potremmo vedere a Milano sulla panchina dei cugini visto che da qualche mese si sta sentendo con Ibra.

Ma torniamo a noi. Di errori arbitrali ne stiamo vedendo a bizzeffe e anche di una gravità inaudita. Ciò che però non è accettabile che l’AIA cerchi sempre un modo per difendere l’indifendibile o per giustificare l’ingiustificabile. Perché errare è umano e nessuno vuole sacrificare gli arbitri in pubblica piazza. Ma non si possono passare in cavalleria errori marchiani o celare file audio a proprio piacimento. Perché la trasparenza vale sempre, non fin quando fa comodo.
Perché in queste settimane abbiamo visto che quasi tutti i falli di mano non sono stati trasformati in calcio di rigore, tutti tranne uno che probabilmente era molto meno rigore di altri. Come mai? E' anche ora di togliere la foglia di fico dell’interpretazione soggettiva. Perché diventa estremamente strumentale.
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