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"La stagione era iniziata con l’arrivo di Lukaku da figliol prodigo: buffo ripensare adesso a quell’amore cieco alla luce del tradimento estivo. Con il belga, Lautaro e Dzeko, Inzaghi aveva in potenza un attacco da mille e una notte, ma i tanti infortuni del belga (e quel Mondiale come una spada alla stagione) ha complicato il progetto. Solo alla fine Simone ha potuto contare sul vero Romelu, preferendogli comunque Edin nelle grandi notti. E pure Brozovic, tra infortuni, focus solo sulla Croazia e bizze fuori dal campo, si è di fatto giocato la permanenza".
"A prendere le sue consegne un ottimo Calhanoglu, traghettato nella posizione di regista. A deludere, invece, Kristjan Asllani, il più pagato di questa quarta Inter con Marotta a.d. I 14 milioni spesi in totale per il talentino albanese non hanno avuto (ancora) l’efficacia sperata. Numeri alla mano, però, si è iniziata a tracciare una strada più virtuosa: le spese per gli ingaggi sono arrivato a 132 milioni, 18 in meno della stagione precedente, e sull’onda del ritorno dei tifosi allo stadio il rosso di bilancio è tornato in zone meno allarmanti, -140 rispetto ai -246 dell’esercizio fiaccato dal Covid", spiega Gazzetta.
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