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A volte, quando una squadra perde, pur giocando male, vanno riconosciuti anche i valori degli avversari e se i nerazzurri hanno vinto il derby d'Italia non è stato certo perché l’attacco bianconero ha girato quasi a vuoto. La partita s’è decisa in mezzo al campo, dove De Boer ha trovato la chiave per superare la Vecchia Signora. Con ritmo, intensità e aggressività per cancellare le fonti di gioco bianconere, ma soprattutto con un centrocampo camaleontico per non dare punti di riferimento alla mediana della Juventus. Il 4-2-3-1 di base si trasformava spesso in una specie di 4-1-4-1, dove Medel aveva il compito di diventare all’occorrenza anche il terzo difensore centrale, ma soprattutto di guardare le spalle ai palleggiatori Banega e Joao Mario, capaci di scambiarsi continuamente posizione, di trovare – spezzo di prima – la soluzione di passaggio più semplice ed efficace. In fase di possesso, Banega ha giocato 80 palloni (con 56 passaggi positivi), realizzato tre sponde, due cross, 8 lanci positivi, creando due occasioni da gol e recuperando sei palloni. Joao Mario di palloni ne ha giocati 57, con 41 passaggi positivi e quattro occasioni create. Sì, l’Inter la sfida l’ha vinta in mezzo. Con le idee di De Boer.
(Gazzetta dello Sport)
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