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Inter-Juve duello totale. Nel 2024 meglio Allegri, ma Inzaghi ha imparato a soffrire

Andrea Della Sala Redattore 
Manca sempre meno allo scontro diretto tra Inter e Juventus, in mezzo l'Empoli per i bianconeri e la Fiorentina per i nerazzurri

Manca sempre meno allo scontro diretto tra Inter e Juventus, in mezzo l'Empoli per i bianconeri e la Fiorentina per i nerazzurri. Inzaghi dovrà fare a meno di due pedine importanti come Calhanoglu e Barella per la trasferta di domenica sera al Franchi.

"Sta nascendo un duello totale, che promette scintille. L’Inter ha la miglior difesa e il miglior attacco, ma niente è come sembra. La banda di Inzaghi ha subito 10 gol, due in meno dei bianconeri che però ne hanno rimediati 4 in un colpo solo nello sciagurato pomeriggio in casa del Sassuolo. Da quel giorno, era la quinta giornata, Allegri ha numeri migliori: più punti (42 contro 36), più vittorie (13 contro 11), meno gol subiti (6 contro 9). A Inzaghi resta l’attacco più forte anche se nel nuovo anno la Juve ha cambiato passo e nelle 6 partite giocate, 4 di campionato e due di Coppa Italia, viaggia a una media di 3,6 gol a partita contro i 2,75 dei nerazzurri. Va considerato che l’Inter ha giocato una partita in meno, ma anche se avesse vinto con l’Atalanta, la Juve avrebbe più punti e più vittorie. Segno che la sfida è apertissima", analizza il Corriere della Sera.

"L’Inter resta favorita, ha già messo un trofeo in bacheca, ha un gioco scintillante e sembra uno schiacciasassi. Però la battaglia è aperta. La Juve è stata capace di andare oltre i propri limiti, restando ostinatamente nella scia dei rivali che non sono riusciti a scappare. L’Inter esagerata e la Juve resistente. Però adesso anche gli inzaghiani, come dimostrano le vittorie nel recupero sia contro il Verona che nella finale di Supercoppa con il Napoli, hanno imparato a rimanere freddi e a colpire oltre il novantesimo. La Juve però sta migliorando la fase d’attacco, come dimostrano i due 3-0 consecutivi a Sassuolo e Lecce nel segno di Vlahovic ritrovato e pronto a sfidare l’inarrestabile Lautaro. La Juve è cresciuta nel gioco, anche grazie al talento imprevedibile e giovane di Yildiz, l’Inter ha imparato a esaltarsi nella sofferenza", scrive il Corriere della Sera.



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