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Inter-Juventus non finisce più. Bianconeri e Orsato sotto attacco

Continuano le polemiche per la direzione di Orsato nella sfida di sabato sera a San Siro

Andrea Della Sala

Inter-Juventus non è ancora finiti. La gara di sabato sera continua e il club nerazzurro non ha ancora smaltito la delusione per la sconfitta, ma soprattutto per la direzione di Orsato. Nel mirino dell'Inter la diversa gestione usata dal direttore di gara che ha espulso Vecino al minuto 18 e ha risparmiato il secondo giallo a Pjanic al minuto 57. I nerazzurri hanno perso nel finale la gara e sono scivolati a -4 da Roma e Lazio e dalla zona Champions, la Juve ha  guadagnato 3 punti sul Napoli, perdente a Firenze, e si è portata a +4 sui rivali per lo scudetto.

"Tutto è il frutto della combinazione fra un antagonismo incattivito dagli anni e da un rimescolamento di carte che ha fatto dell’Inter-Juventus di sabato una sorta di bivio di tutto un campionato, la partita che probabilmente ha detto allo scudetto vai di là e alla Champions vai di qua. Insomma, il solito frullato di romanzo, giallo e polemiche, un genere in cui il calcio è un autore imbattibile, capace di scrivere un best seller dopo l’altro. Si pensi che solo tre settimane fa era stato «pubblicato», quello di Real Madrid-Juve, fra il rigore di CR7 e il deprecabile sfogaccio di Buffon. Davvero troppo per una partita da sola. Uno scoppio di adrenalina che ha invaso anche il «dopo», anche questo un classico del repertorio. La corsa alla scoop da social network, la caccia alla prova regina da presunto complotto, s’è infatti presa tutto il post partita. Ecco allora il presunto labiale smascheratore del quarto uomo Tagliavento, a cui era stato attribuito un «nel recupero vinciamo» che era in realtà un «che recupero facciamo?», o quel «Promosso! Eh!» rivolto da Allegri proprio a Tagliavento e in cui qualcuno ha visto sostanzialmente un grazie per la direzione di Orsato. Episodi sui quali il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, visionati i filmati, ha ritenuto di non dover aprire alcuna inchiesta".

Le decisioni di Orsato sono state discusse da chiunque, la Juve ha vinto la gara e sui social è scoppiata la bufera. "Al confronto pure la singolar tenzone dei tempi di calciopoli, che fu invece una lunga storia di accuse e difese, di processi e di sentenze, è una roba da goliardate di un tempo che fu. Un tempo in cui i social network facevano soltanto le prove generali del ruolo che avrebbero occupato anni dopo, un gigantesco megafono che amplifica tutto: delusioni, trionfi, giustizia sommaria. E nel quale l’errore, non solo quello arbitrale, diventa minaccia (vedi quello che è successo al povero Santon, subentrato a Icardi e protagonista negativo della serata proprio negli attimi del ribaltone juventino). Un posto dove devi schierarti per forza e se non lo fai ti danno pure del vigliacco. Qualcosa di simile al bullismo da scuola di certi genitori, della serie: qualsiasi cosa succeda mio figlio ha sempre ragione e il professore che ha qualcosa da dire su di lui è sempre un imbecille".

(La Gazzetta dello Sport)

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