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Spalletti deve assolutamente tenere alta la tensione del suo gruppo per lottare per i vertici del campionato e ben figurare in Champions e per riuscirci dovrà evitare cali di concentrazione. Questo è quanto scrive la Gazzetta dello Sport, che a tal proposito tranquillizza Beppe Bergomi, ex capitano dell'Inter che in diretta tv ha
“Beppe Bergomi stia tranquillo, la polemica per Luciano Spalletti è fisiologica: non era la prima, non sarà l’ultima. Mica solo perché è toscano, mica solo per carattere. Spalletti studia e risponde, poco lascia all’immaginazione e all’estemporaneità. È strategico, gioca sempre in contropiede, come fosse un 4-2-3-1 con le parole. Non siamo ai livelli inarrivabili di Mourinho – tanto per continuare a giocare con il parallelo di cui sopra – che aveva intorno a sé uomini dedicati alla comunicazione, ma anche Luciano si affida e chiede consigli. Il motivo è uno, il risultato è sempre lo stesso. Spalletti è fortemente convinto che questa Inter per rendere al massimo non possa permettersi mai – per i caratteri dei protagonisti, per forze tecniche in campo – di abbassare la guardia, almeno non può farlo se l’obiettivo è quello di competere al vertice. Se una chance ce l’ha, questa squadra, di correre dietro alla Juventus, è evitare il più possibile i cali di tensione. Questo è il punto di partenza. Il risultato è un tecnico che gioca «al contrario». Che alza i toni quando in campo le cose sono andate bene. O quando, come dopo Barcellona, coglie nell’aria una certa soddisfazione per aver limitato i danni. Viceversa, Spalletti cala di tono quando c’è da andare in protezione, dopo una sconfitta o una prestazione negativa: il Luciano polemico diventa un incassatore, perfetto stopper a fronte di critiche prevedibili nei confronti dei suoi giocatori”.
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