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"Il DNA dell'Inter è stato svelato tempo fa, quando la definirono "Pazza", aggettivo che la veste meglio di qualsiasi altro. Pazza al punto di esibirsi in rimonte storiche, che la Gazzetta dello Sport elenca, spiegando come al Meazza ormai la regola sia chiara: mai lasciare gli spalti prima del triplice fischio del direttore di gara.
"“La regola è: mai andare via prima. Del resto lo dice anche l’inno, che «quando sembra finita può durare una vita». Risorgere così non è certo cosa all’ordine del giorno, ma nemmeno una primizia assoluta per i nerazzurri. La collezione di rimonte inizia a essere piuttosto ricca, con la premiata ditta Icardi-Vecino che ha firmato le ultime due. La precedente è quella che ha reso possibile la Champions, con la Lazio raggiunta e superata fra il minuto 78 e l’81, dal 2-1 al 3-2. Quel risultato lì, 3-2, è un classicone delle rimonte nerazzurre: l’origine della specie è da ricercarsi in Inter-Sampdoria, della stagione 2004-05. Ormai entrato nella mitologia e tramandato da padre in figlio, quel match vide Tonetto nel primo tempo e Kutuzov al 38’ della ripresa mettere in ghiaccio la gara. Mentre il pubblico defluiva e imprecava, al 43’ Martins accorciò, Vieri nel recupero e Recoba con un gran tiro da fuori al 47’ ribaltarono tutto. Lo stadio ovviamente impazzì. Sarebbe successo ancora, nell’agosto 2006 per la Supercoppa italiana: quella volta la Roma di Spalletti era sul 3-0, prima che Vieira, Crespo e ancora Vieira fissassero il 3-3. Una punizione di Luis Figo, nei supplementari, valse la coppa”.
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