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Inter, la presenza di Zhang fa bene. Finalmente un approccio da grande squadra

MILAN, ITALY - NOVEMBER 28:  Chairman of Suning holdings group Zhang Jindong (R), Javier Zanetti and FC Internazionale board member Steven Zhang  attend the Serie A match between FC Internazionale and ACF Fiorentina at Stadio Giuseppe Meazza on November 28, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Certo, c'è bisogno di conferme, ma è indiscutibile, che il blitz alla Pinetina di Zhang (padre e figlio) e Thohir ha fatto bene all'Inter

Riccardo Fusato

Certo, c'è bisogno di conferme, ma è indiscutibile, che il blitz alla Pinetina di Zhang (padre e figlio) e Thohir - i tre sono rimasti per un'ora e mezza nel centro sportivo, hanno conosciuto Pioli e parlato ai giocatori - ha fatto bene all'Inter ed il suo approccio alla delicatissima partita con la Fiorentina è stato (finalmente) da grande squadra. L'Inter ha servito tre gol in diciannove minuti, mettendo in discesa una pratica che pareva alquanto complicata anche perché, come ha dimostrato pure la partita di ieri sera, il peggio la squadra lo dà dalla cintola in giù. Per fortuna dell'Inter - e delle coronarie dei suoi tifosi - Damato (lo stesso arbitro protagonista in negativo nell'1-4 di un campionato fa, non un'ideona designarlo...) ha punito con severità notarile Gonzalo Rodriguez per una sbracciata a Icardi che si era appena liberato dell'avversario: rosso che ha fatto infuriare Paulo Sousa e che ha ulteriormente zavorrato i sogni di rimonta da parte della Fiorentina che già aveva accorciato le distanze con Kalinic. L'Inter, a dire il vero, ci ha messo del suo meglio per rimettere in carreggiata gli avversari: ha mancato almeno tre occasioni clamorose e, come se non bastasse, ha favorito il 3-2 con la papera di Handanovic sull'innocuo tiro di Ilicic. Gol, quello dello sloveno, che ha reso ancor più pazza la partita perché i viola, non avendo nulla da perdere, hanno iniziato ad attaccare a testa bassa lasciando però praterie davanti a Tatarusanu: clamoroso, in tal senso, il gol mancato da Joao Mario praticamente a porta vuota a dieci minuti dalla fine, errore da ridolini che ha costretto San Siro nerazzurro a soffrire fino all'ultimo, ovvero finché Icardi - al termine di una volatona di Perisic - non ha messo in porta il tap-in della tranquillità.

(Tuttosport)

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