LEGGI ANCHE
"Mazzarri ha colto segnali rassicuranti (6') sul destro di Kvara che ha richiesto il miglior Sommer. Però è stata un'illusione. Perché gli episodi incidono, eccome, e Rapuano ha lasciato il Napoli in dieci, acuendo le sue sofferenze, ingigantite poi dai cambi di Mazzarri (prima Gaetano per Kvara, poi Raspadori per Cajuste) che hanno tolto imprevedibilità e pure centimetri. Il Napoli è rimasto rinchiuso nella propria metà campo, ha smesso di inseguire lo spazio, che a volte gli ha regalato un energico Lindstrom. Ma c'era un obiettivo: resistenza ad oltranza, fino ai calci di rigori, che Thuram ha tenuto viva sbagliando incredibilmente da cinque metri e per due volte (22' e 28') e in cui Gollini ha creduto con una prodezza su Martinez e su Mkhitaryan. L’Inter si era cambiata d’abito, aveva sistemato gambe fresche, cercato un aggiramento che Pavard, una furia, spesso stava consentendo a destra. E quando sembrava che Napoli e Inter stessero avviandosi verso il dischetto, per giocarsela di precisione, Lautaro, che proprio sino a quel momento quasi non aveva giocato o forse sì - boh - era rimasto pigramente ai margini della finale di Supercoppa, l’ha decisa con una girata perfida: è la sua terza consecutiva, la quinta di Inzaghi. Nessuno come lui", la chiosa del quotidiano.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA