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Inter, le riflessioni di Inzaghi: i motivi dei tre cambi a centrocampo

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
Focus sulla gestione della gara dell'allenatore nerazzurro dalla panchina senza però gli effetti sperati

La variazione sul tema non ha portato i risultati sperati. Nel mirino, nel giorno dopo Inter-Milan, c'è anche la gestione dei cambi da parte di Simone Inzaghi. "Per la prima da quando allena l’Inter l’allenatore nerazzurro ha sostituito tutti e tre i mediani. Nell’ultimo quarto d’ora i nerazzurri avevano Zielinski, Asllani e Frattesi. Un inedito", sottolinea nel dettaglio la Gazzetta dello Sport.

Il motivo di questa scelta? "Un tentativo di dare una scossa che invece non è arrivata. Risultato scontato, infine: l’arrembaggio verso la porta di Maignan ha creato un vuoto a centrocampo colmato solo dai rossoneri. Da rivedere". Ma c'è dell'altro. Come ad esempio la vecchia regola, tornata d'attualità: "L’allenatore nerazzurro ha tolto dal campo Mkhitaryan e Calhanoglu, entrambi griffati di giallo, per far entrare Zielinski e Frattesi. L’unico rimasto in gara è stato Dimarco, ammonito a un pugno di minuti dal termine con tutti i cambi già effettuati. Il solito mantra, insomma".

Da dire che, al netto del giallo, i due centrocampisti non avevano comunque convinto. "L’armeno – di solito impeccabile – si era fatto soffiare il pallone da Pulisic in occasione del vantaggio. Una gara da 5 senza appello, condita da un errore difensivo e da diversi appoggi sbagliati. Il turco invece, fulcro e faro del gioco, ha lasciato il campo imbronciato dopo un’ora. Anche lui in ritardo di condizione rispetto alla bella prova contro il Manchester City", sottolinea anche la rosea. Da qui il mix di riflessioni che hanno portato alla rivoluzione in mediana, che però non ha pagato.