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Il futuro di Roberto Mancini sulla panchina dell'Inter è appeso ad un filo Già, ma com’è la situazione? Da un lato, la società dice: Mancini è il nostro allenatore, non lo licenzieremo mai, né intendiamo transare (come pare Mancini abbia chiesto a Thohir nell’ultimo incontro). Posizione di principio e di sostanza, perché liquidare il tecnico e il suo staff costerebbe 11/12 milioni. Dall’altro lato del ring c’è il Mancio, sempre più stufo e sfibrato. «Sono stanco» ha detto sbarcando a NY. Si riferiva al viaggio, ma è anche una buona didascalia alla foto del suo animo. Di quello che desidera non vede niente: acquisti forti, progetti a lungo termine, interlocutori sicuri, il rinnovo del contratto. Il Mancio, insomma, è in un cul-de-sac sempre più solo e a fargli compagnia c’è appena il cerino che ha in mano: o si dimette e rinuncia ai 4,5 netti dell’ultimo anno di contratto oppure accetta di restare indebolito e demotivato, con tutti i danni del caso sulla stagione che sta per partire.
(Corriere della Sera)
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