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Era una delle tante promesse dell'Inter, ma un brutto infortunio alla caviglia ha frenato la carriera di Alessandro Polara. Ai microfoni di Cacliomercato.com, Polara ricorda i suoi primi passi in nerazzurro, fino agli allenamento con Ronaldo e Vieri: "A 14 anni, nei Giovanissimi Nazionali, arrivando fino alla Berretti, la categoria sotto la Primavera che oggi non esiste più per i club di Serie A. A 17 anni sono andato al Novara: qualche panchina in C2 e due presenze in Coppa Italia”.
Ti volevano anche altre squadre?
“Parma e Reggina, ma avevo quasi firmato con il Torino. Non ero convinto dell'Inter perché sono tifoso juventino, ma mio padre mi ha convinto ad accettare".
Cosa ti ha frenato in nerazzurro?
“Mi sono rotto il legamento della caviglia poco prima del Torneo di Viareggio. Sono rientrato per le ultime due giornate di campionato, subendo un brutto 0-10 contro la Juventus”.
Prima dell’infortunio ti sei allenato anche con i grandi.
“Facevo le partitelle contro Ronaldo e Vieri, mi sembrava un sogno”.
Chi è il giocatore che ti ha impressionato di più?
“Ronaldo. Quando dovevo marcarlo non lo prendevo mai. C'era anche uno spezzone in tv nel quale mi punta, io cado e lui se ne va. Ci dicevano tutti di non toccarlo per via dei problemi alle ginocchia".
Che tipo era fuori dal campo?
“Un signore. Una volta mi prese la borsa e me la portò nello spogliatoio. Tra la commozione di mio padre interista che mi aveva accompagnato".
Chi era il più simpatico?
“Bobo Vieri, scherzava con tutti. Spesso si portava la Canalis in palestra, e prendeva i giro noi giovani che rimanevamo a bocca aperta davanti alla sua fidanzata”
(Calciomercato.com)
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