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"Il Toro non ha mai paura, figuriamoci se si spaventa per un po’ di caldo e un terreno non proprio perfetto. Il Toro non va troppo per il sottile, non fa differenza fra International Champions Cup, Libertadores e – chissà – Champions vera. Il Toro si fa infilzare dalle sue belle banderillas (ne fa ammonire tre), ma si rialza e continua a caricare. E alla fine colpisce". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito a LautaroMartinez, autore del gol decisivo con cui l'Inter è riuscita a superare il Lione nella partita valida per l'ICC.
L'ex Racing - si legge - sembra avere già "le spalle larghe per caricarsi la fase offensiva dell'Inter, in quei giorni in cui Icardi vaga spaesato senza trovare mai la giusta coincidenza per arrivare sul pallone". Non solo il gol, perché la prestazione di Martinez è impreziosita da altri fattori importanti: da notare la capacità di difendere palla e puntare l'avversario, la capacità di dare del tu al pallone (stop al 5' sul rilancio di Handanovic) e per la volontà con cui ricerca la posizione per smarcarsi e farsi servire dai compagni.
HANDANOVIC - Tra i più positivi, oltre a Lautaro, anche Samir Handnovic: "Parata buona su Rafael al 17’, difficile su Terrier di testa al 25’, super su Mariano in fuga al 41", commenta la Rosea. In difesa qualcosa va ancora registrato ma già nella ripresa la difesa dell'Inter è apparsa più solida rispetto alla prima frazione. Bene anche Politano, soprattutto nella seconda parte di match, e anche Salcedo - "volenteroso impatto, vicino al gol con un destro a rientrare" - entrato nella ripresa.
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