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CdS – Inter, Lukaku-Lautaro vanno a una media di 1 gol a partita. Ma in difesa c’è un problema

I nerazzurri vanno bene in avanti, ma dietro qualcosa scricchiola

Marco Astori

L'attacco va, la difesa un po' meno. I due reparti dell'Inter vivono un momento completamente differente e il Corriere dello Sport ne dedica una lunga analisi. Scrive infatti il quotidiano romano: "Il tema di più struggente attualità è quello della fase difensiva, il tallone d’Achille nerazzurro a partire dal match casalingo contro la Juventus. Conte è particolarmente sensibile al problema perché in carriera ha sempre costruito i suoi successi sull’impermeabilità della retroguardia e vedere la difesa subire gol con la frequenza delle ultime 3 gare in campionato (7 i palloni raccolti in fondo alla rete da Handanovic) non è il massimo considerato che nelle prime 6 giornate il portiere e capitano era stato battuto solo 2 volte. Cosa è successo? Il tecnico di Lecce ha analizzato la situazione con il suo staff, ma trovare una risposta univoca all’aumento degli errori non è stato facile. Di certo qualche distrazione di troppo da parte dei singoli c’è stata sia contro il Sassuolo sia contro il Parma, ma il problema coinvolge tutta la formazione che, complice la stanchezza, ha iniziato a pressare in maniera meno feroce a partire dagli attaccanti. Un problema di non poco conto se si considera che la trasferta di stasera a Brescia potrebbe trasformarsi in una trappola.

L'attacco

E poi ci sono le due punte che stanno viaggiando alla media di un gol a incontro: 6 per Lukaku, altrettante per Martinez nelle prime 12 gare ufficiali della stagione. Stasera saranno ancora loro due i titolari e toccherà ancora al belga e all’argentino guidare l’assalto ai tre punti. L’ex United è a quota 3 gol firmati nelle ultime due gare di Serie A e punta per la prima volta da quando indossa la maglia nerazzurra a battere il portiere avversario per tre incontri di fila. Magari a galvanizzarlo sarà il duello a distanza con Balotelli, sfidato durante gli anni in Inghilterra quando Mario era City e al Liverpool. E poi c'è il Toro che, dopo quattro partite di fila con almeno un gol, si è preso un turno di riposo contro il Parma, ma che a Brescia vuole tornare a timbrare il cartellino. Perché il testa a testa nella classifica dei marcatori nerazzurri lo stimola più che la "lotta" con il fantasma di Mauro Icardi del quale nel cuore dei tifosi è l'erede designato".

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