"È una squadra talmente matura da capire quando, dove e come colpire", sottolinea il Corriere dello Sport
"E così anche Via Del Mare entra nello stradario dello scudetto, un reticolato di incroci a senso unico: non esiste un vigile che possa fermare la macchina perfetta, che ormai è molto più di una capolista come cantato dai tifosi. L’Inter corre spedita verso il traguardo, e a questo punto verso la famosa quota 100 punti. Perché non ha avversari in Italia, semplicemente. Ma anche perché ha acquisito una mentalità feroce che le consente di cambiare sette uomini nella formazione titolare senza perdere competitività". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport che analizza la netta e straripante vittoria dell'Inter contro il Lecce.
"L'Inter veniva da nove vittorie di fila, senza perdere colpi nel 2024, e aveva una fretta enorme di chiudere il campionato per dedicarsi alla Champions. Se batte anche l'Atalanta nel recupero andrà a +12 sulla Juventus seconda. È una squadra talmente matura da capire quando, dove e come colpire. Può concedersi un primo tempo lento, persino pigro, immaginando di massimizzare i benefici termici di un’unica fiammata: una palla recuperata sulla trequarti, una verticalizzazione del regista di riserva Asllani, la volata di Lautaro verso il centesimo gol in Serie A. Tra i tanti primati parziali, quello delle 9 reti segnate nel primo quarto d’ora - nessuno incassato - non è secondario. Significa entrare in campo con l’idea di dominare da subito qualunque situazione", aggiunge poi il quotidiano.