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Marotta: “Non abbiamo finito di vincere. Ci sono ancora sfizi, Istanbul insegna. Lo stadio…”

Daniele Vitiello Redattore/inviato 

"Oggi amo l'Inter certamente, ma ho fatto un passaggio partendo dalla gavetta e dalla provincia, per poi passare in tantissime squadre. Sono un amatore del mondo del calcio. Prima ero un sognatore, sognavo di diventare presidente, pensavo di una squadra magari molto più bassa dell'Inter. La fortuna mi ha dato un'occasione non da poco, quando gli azionisti mi hanno fatto questa proposta ero un po' scosso.

Essere presidente dell'Inter è come toccare il cielo con un dito veramente. Sognavo tante cose belle da piccolo, ho preferito la carriera da dirigente a quella da calciatore, infatti ho smesso prima, ma non pensavo di poter diventare presidente dell'Inter. Mi porto dentro da sempre la voglia di vincere, mi considero ambizioso perché abbiamo tanto ancora da vincere. Abbiamo qualche sfizio ancora da toglierci: Istanbul insegna".

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