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Inter, la smetteranno i media con la balla? Mercato, errore imperdonabile se…
La narrazione delle due squadre l’abbiamo sdoganata la scorsa stagione, nonostante Conte ci abbia provato anche quest’anno si è capito perfettamente che le seconde linee non sono minimamente assimilabili ai titolari. A differenza di un anno fa però gli infortuni hanno falcidiato la rosa di Inzaghi. Nonostante un turnover scientifico in Champions, il mister fa fatica a mantenere alta la competitività ma anche a tener alta la condizione atletica della squadra. Tuttavia questo è un aspetto che coinvolge un po’ tutti in Europa, ma maggiormente l’Inter che il mercato non sappia neppure cosa sia.
Io per primo mi aspettavo un impatto nettamente migliore di Taremi soprattutto sotto il profilo realizzativo. Penso tutt’ora che sia un buonissimo attaccante. Tuttavia la sua bulimia da gol è netta. Per fortuna che Lautaro sta tornando in forma ( tre gol nelle ultime 4 partite) perché tolto lui e Thuram c’è il deserto.
A centrocampo l’assenza di Calhanoglu, al quarto infortunio stagionale ( già 6 partite saltate), ha comportato degli scompensi evidenti: al netto del fatto che difficilmente si possa trovare un degno sostituto, ciò che è assodato è che Asllani non è ancora pronto. Va ricordato che ha solo 22 anni e che lo stesso Calha prima di diventare ciò che è oggi ci ha messo diversi anni. Così come l’indimenticato Brozovic. L’Inter oggi non può aspettare Asllani, credo che su questo ormai non vi siano dubbi. Magari tra qualche anno diventerà fortissimo ma non adesso.

Senza dimenticare l’affair Frattesi. Perderlo sarebbe un brutto segnale, ma poi siamo sicuri che Ricci ( 23 anni) sia più pronto di Asllani? Perché un conto è giocare al Torino, un altro all’Inter con lo scomodo paragone con Calha da dover sopportare. Inoltre faccio fatica a credere che il Torino in questo momento possa privarsi di un giocatore per loro così importante.
Veniamo poi alla difesa. Oggi son tutti bravi a puntare il dito sull’età di Acerbi e sul fatto che il suo rendimento sarebbe crollato, ma la verità è che nessuno avrebbe immaginato di non poter contare su di lui tutta la prima parte di stagione. 14 partite saltate sono davvero tante, troppe. Ed impongono delle riflessioni per gennaio.
Perché i segnali non vanno né trascurati e neppure sottovalutati. Parliamo comunque di un’Inter protagonista di una grande stagione, nonostante qualche decisione arbitrale sfortunata. E ha fatto bene Inzaghi a sottolinearlo. Il rigore non dato a Thuram col Bologna mi ha ricordato quello fischiato a Firenze a Sommer la stagione scorsa con tanto di spiegazioni poco convincenti.
Sul 3-1 ( perché poi i rigori vanno trasformati), forse ci sarebbero state altre riflessioni. Ma il punto sul mercato resta.

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