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Compagnoni: “Inter, il problema è l’atteggiamento mentale. E c’è un sospetto”
«La sensazione, dall'esterno, è che rispetto alla passata stagione siano cambiate le priorità. Un anno fa di questi tempi era già evidente che l'Inter avrebbe puntato tutto sulla conquista della seconda stella, a costo di penalizzare il cammino in Champions». Dopo la sconfitta contro il Milan nel derby e prima della gara contro l'Udinese, Maurizio Compagnoni, in un editoriale per Skysport, ha scritto dell'Intere delle sue priorità. Sotto la lente di ingrandimento del telecronista la differenza di rendimento della squadra di Inzaghi, concentratissima contro il City, e po' lasciva e altalenante in campionato.
E sotto la lente di ingrandimento sono finiti anche i singoli con un rendimento inferiore rispetto alla passata stagione. A cominciare dal capitano Lautaro Martinez. «Dopo aver trascinato l'Inter e l'Argentina e aver vinto la classifica cannonieri della Serie A e della Copa America, è possibile che all'improvviso, a 27 anni, un giocatore come il Toro si sia involuto? Ovviamente no. È solo questione di tempo e di condizione. Qualche legittima preoccupazione, invece, è provocata dal rendimento di Mkhitaryan, strepitoso nelle ultime due stagioni. A 35 anni e 8 mesi ci sta che l'armeno possa avere un calo, almeno a livello di continuità», scrive il giornalista. L'Inter ha le risorse per lasciarsi questo momento alle spalle e ripartire. Dovrà farlo senza Barella, infortunato. E con Frattesi che prenderà il suo posto e sarà chiamato a dimostrare quanto può fare la differenza centrocampo nerazzurro.
«Il problema principale resta soprattutto uno: l'atteggiamento mentale. L'Inter deve dimenticare la facilità con cui ha vinto l'ultimo scudetto. Deve ritrovare concentrazione e determinazione anche in campionato. Come in Champions, contro il City. Perché il sospetto fondato è che la coppa dalle grandi orecchie sia diventato il principale obiettivo dei campioni d'Italia», ha concluso Compagnoni.
(Fonte: Skysport)
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