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Inter, sul mercato incide anche il “sesto uomo”. I tifosi indirizzano le scelte del cub

Andrea Della Sala

L'Inter cerca un difensore, ma il club tiene conto anche del parere della tifoseria. Come per Skriniar i supporter hanno un peso

L'Inter cerca un difensore, ma il club tiene conto anche del parere della tifoseria. Come per Skriniar i supporter hanno un peso nella scelte di mercato:

"Ciò che è stato evidente, e lo è tuttora, è il ruolo da "sesto uomo in campo" recitato dalla tifoseria. Sul tavolo delle trattative ci sono sempre stati Simone Inzaghi, Steven Zhang, la dirigenza, i calciatori in questione e i club di turno, ma soprattutto grazie ai social network tutte le parti in causa hanno sempre avuto ben chiaro la barra di mercurio del termometro popolare. Non sempre ha inciso, ma mai è stato possibile ignorarlo", spiega Gazzetta.it.

L'estate si è aperta al settimo cielo per gli appassionati di calcio innamorati della Beneamata, non per caso. Se l'addio di Ivan Perisic è stato doloroso ma già preannunciato dalle ultime parole del croato nel finale di stagione, la campagna acquisti guidata da Giuseppe Marotta ha mandato in fibrillazione i tifosi. L'accordo per Paulo Dybala e l'incredibile ritorno di Romelu Lukaku, più i colpi di centrocampo che rispondono al nome di Henrikh Mkhitaryan e Kristjan Asllani. Goduria pura. Certo, sul belga il fronte dei sostenitori non è stato esattamente compatto, con il comunicato della Curva Nord che chiedeva ai tifosi di non mostrare materiale della Curva al momento dell'accoglienza a Milano del 29ennne. 

Poi, la tendenza è prevedibilmente cambiata. I ritardi nelle risoluzioni contrattuali di Arturo Vidal e Alexis Sanchez hanno ostacolato gli ultimi colpi di mercato, con Dybala passato alla Roma come principale amarezza della prima parte di calciomercato. Certo, accettare che la Juventus abbia vinto il testa a testa per Gleison Bremer è stato difficile, soprattutto perché il brasiliano era di fatto bloccato da tempo e perché si è manifestata la maggior potenza economica della concorrenza. 

Talvolta i malumori della tifoseria, non solo sui social network, sono diventati dei veri fronti comuni per esortare la proprietà a non vendere i pilastri della rosa di Inzaghi. I vari "giù le mani", per intenderci. In principio fu Alessandro Bastoni, nome circolato per il diffuso interesse dalla Premier League ma presto blindato, per la gioia dei tifosi interisti che avevano già spedito in tendenza un hashtag concepito ad hoc. Poi è toccato a Milan Skriniar, in una campagna ben più lunga e rischiosa visto che per alcuni giorni il suo passaggio al Paris Saint-Germain pareva cosa fatta. Ma anche in questo caso i sostenitori, instancabili, hanno presidiato per settimane il web al grido di "non si tocca", come da striscione esposto il 20 luglio sotto la sede. Alla fine i fatti hanno dato ragione agli instancabili fan, con Zhang che - dopo le ottime cessioni di Andrea Pinamonti e Cesare Casadei - ha sbandierato la permanenza dello slovacco in occasione della rifinitura al Giuseppe Meazza prima di Inter-Spezia, per la gioia di Inzaghi", chiude il portale.