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Stadio, il Comune resta in attesa. La svolta può arrivare dall’incontro sindaco-sovrintendente
Inter e Milan sono sempre in attesa del Comune di Milano per la questione nuovo stadio. Se l'Inter pensa di andare avanti con la zona di San Siro, i cugini rossoneri studiano altre soluzioni.
"La partita “nuovo stadio” non si gioca solo tra viale della Liberazione e Casa Milan. C’è infatti il Comune di Milano che è chiamato in queste settimane a fare un nuovo passo verso la rivoluzione San Siro. Ma ancora aspetta. E questo non fa che alimentare la preoccupazione delle società. Che speravano di poter avere il timbro per partire con il progetto esecutivo (costo stimato tra 40 e 50 milioni di euro) proprio all’inizio del 2023. Al momento la situazione è questa: il Consiglio comunale prima di Natale ha chiesto ulteriori modifiche del progetto a Inter e Milan per poter procedere con le autorizzazioni necessarie.
E quindi: stadio da 70mila posti; biglietti a prezzi simili a oggi; verde pubblico che costituisca il 50% dell’intera zona di San Siro; spesa di almeno 40 milioni a carico dei club per la riqualificazione dell’intero quartiere. Le società stanno preparando il nuovo dossier da presentare a Palazzo Marino e molto presto ci sarà un vertice tra le parti. Ma il problema resta un altro: il possibile vincolo relazionale che impedirebbe la demolizione del Meazza e quindi bloccherebbe definitivamente il progetto Cattedrale", spiega La Gazzetta dello Sport.
"E qui siamo ancora nel campo delle ipotesi. Perché per i club non esiste nessun vincolo e la sovrintendenza si è già espressa in merito (nella primavera del 2019). Mentre il Comune sembra non volere correre il rischio di dire sì al progetto rossonerazzurro e venire poi stoppato dalla nuova sovrintendente, l’architetto Emanuela Carpani (l’unica che può decidere sul tema, come confermato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano). «Quello che dobbiamo fare continueremo a farlo – ha detto qualche giorno fa il sindaco Beppe Sala –. Ho incontrato l’altro giorno a un evento pubblico la sovrintendente che mi ha chiesto un po’ di tempo per entrare nel ruolo e poi la vedrò, noi andremo avanti con il progetto autorizzativo». Solo l’incontro sindaco-sovrintendente, insomma, potrà davvero dare la tanto attesa svolta", aggiunge il quotidiano.
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