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Rivoluzione estiva
—Inter e Milan hanno attuato una vera e propria rivoluzione in estate: 12 acquisti i nerazzurri, più il riscatto di Acerbi e un paio di rientri dai prestiti; 10 per i rossoneri, oltre al reintegro finale di Caldara. Nonostante questo rimescolamento di uomini, Inzaghi e Pioli hanno lavorato al meglio durante la preparazione e presentato due squadre più che pronte ai nastri di partenza. Il grande mercato ha avuto come prima conseguenza quella di allungare gli organici dei due tecnici. L'impressione, rispetto alle due rose che avevano terminato la stagione '22-23, è che Inzaghi e Pioli abbiano più scelte. Certo, finora hanno giocato sempre gli stessi undici, ma il tecnico nerazzurro ha in panchina carte talmente competitive che l'Inter che finisce le partite è forte come quella che le inizia. Pioli ha cambiato sistema, rinunciando ai trequartisti, ma davanti ha sei uomini che solo il Napoli ha in Serie A, con possibilità di avere sempre in campo tre attaccanti potenzialmente letali.
Lautaro vs Leao
—In due squadre che hanno cambiato tanti volti, sono due gli uomini copertina, due nuovi-vecchi leader. Quello in casa Inter è Lautaro Martinez, promosso capitano dopo gli addii estivi dei senatori Handanovic, Brozovic e Skriniar. L'argentino si è preso la squadra sulle spalle, sente la responsabilità della fascia e la trasmette guidando i compagni, non solo con i gol, seppur tanti (ben 5 finora). Sulla sponda rossonera, surfa Leao. Dopo i saluti a Ibrahimovic e capitan futuro Tonali, il portoghese è salito di tono. A differenza di Lautaro, non è capitano, ma con la scelta di prendere la maglia numero 10 ha mandato un segnale forte: eccomi, sono pronto a trascinarvi. A Roma ha segnato il primo gol, sgasate e assist sono quelle di sempre. E ora arriva il derby”, si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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